L’iniziativa editoriale nata da un’idea di Mons. Rumeo in occasione dei 180 anni della Diocesi di Noto riparte dalla figura di Giorgio La Pira e dal ruolo che la città può avere come luogo di convivenza civile, impegno politico e sociale. “Alla base dell’iniziativa che ha trovato l’adesione di intellettuali e studiosi impegnati a livello nazionale e locale c’è l’importanza di valorizzare la memoria e gli insegnamenti del passato, la necessità di comprendere a fondo ciò che accade nel presente e di elaborare visioni proiettate verso il futuro – spiega Monsignor Rumeo illustrando gli obiettivi che La Città Ingegnosa si propone di perseguire allo scopo di far riflettere sull’urgenza di ripartire, di essere Chiesa e comunità civile in ascolto dei poveri che, per citare don Primo Mazzolari si abbracciano, non si contano”.
La rivista, la cui testata richiama il motto latino inciso sulla porta di Noto Antica conferito da Federico II di Aragona il cattolico, ossia Netum, ingegnosa urbs numquam vi capta, dedica il primo numero al sindaco di Firenze. Tra le firme Patrizia Giunti, presidente della Fondazione “Giorgio La Pira” di Firenze; il vaticanista Fabio Zavattaro, l’antropologa Grazia Dormiente, lo storico Massimo De Giuseppe, l’analista Matteo Giusti e il contrammiraglio Leonardo Merlini che riflettono sulla geopolitica del mare nostrum.
Abitare, annunciare, educare, trasfigurare e uscire, cioè i cinque verbi che hanno animato il Convegno della Chiesa italiana a Firenze nel Novembre 2015 “possono diventare le cinque parole chiave, i cinque hashtag, i cinque punti cardinali della rivista che, sulla scia di “Mediterraneo, frontiera di pace” (Firenze, 2022) può rappresentare una bussola verso la rotta di quel Duc in altum tracciato da San Giovanni Paolo II.