«SAN CORRADO CI AMA E CI BENEDICE»

Omelia in occasione della Solennità di San Corrado Confalonieri - Basilica Cattedrale - Noto
31-08-2025

Carissimi fratelli e sorelle

a tutti voi giunge il mio affettuoso saluto. Al Signor Sindaco, Dott. Corrado Figura, al Sindaco di Ferla e Presidente del Libero Consorzio della Provincia di Siracusa Dott. Michelangelo Giansiracusa, al Presidente del Consiglio Comunale di Noto, Dott. Pietro Rosa, agli Assessori del Comune di Noto, Dott. Giusy Quartararo e Dott. Paolo Giocastro, al Capitano della Guardia di Finanaza di Noto, Dott. Graziano Colianni, al Dirigente della Polizia di Sato, Dott Giuseppe DI Maio, all’Amministrazione Comunale di Noto, ai portatori di San Corrado e dei Cilii, ai Cavalieri del Santo Sepolcro, alla Croce Rossa, ai fedelissimi devoti del nostro Santo Patrono provenienti da ogni parte della Diocesi o che ci seguono via social.

Ai carissimi confratelli sacerdoti, al Vicario Generale, Mons. Ignazio Petriglieri, alla comunità del nostro amato Seminario, ai religiosi e religiose, la mia stima e il mio più cordiale affetto, alla Corale della Cattedrale, all’Associazione Nazionale Carabinieri, ai nostri fratelli ammalati, ai miei carissimi familiari: grazie a tutti per la vostra affettuosa presenza.   

La liturgia di oggi ci mette dinanzi l’immagine della strada, dell’orizzonte lontano, della partenza, del lasciare la propria patria per seguire il Signore.

La strada è la vita, dice la fatica del vivere e dello stare insieme, comunione di passi e rete di condivisione. La strada ha un suo inizio e un suo compimento. Così è la nostra vita, lo stare sulla terra, in tanti posti diversi o sempre e comunque allo stesso punto: dentro noi stessi e nel cuore di chi ci vuole bene. Ci hanno insegnato che le distanze si annullano nell’esercizio dell’amicizia e dell’amore.

Orientati o disorientati sulla strada ci stiamo e dobbiamo starci, è lì che conosciamo noi stessi, ci confrontiamo con gli altri e riusciamo a leggere il nostro io e la vita di altri viandanti. Come avvenne per il patriarca Abramo e per San Corrado Confalonieri.

Ma la strada è l’icona di tanti uomini e donne che lasciano la loro terra per trovare fortuna altrove, uomini, donne, bambini che lasciano le città fantasma per fuggire da una pioggia inaudita di bombe fratricide. E siamo sull’altra parte del Mediterraneo. La stessa acqua, lo stesso sole, la stessa alba, lo stesso tramonto. Ma il mercato delle armi è molto più forte della vita di un povero bambino che muore di fame! Come la nuova tratta degli schiavi è molto ma molto remunerativa.

Fratelli e sorelle, la guerra non porta da nessuna parte. Porta solo morte e distruzione.   

La vocazione di Abramo è un evento fondamentale della storia della salvezza, un inizio forte, essenziale, un’esperienza della quale i veri testimoni sono coloro che dopo secoli vedono realizzarsi nella vita della loro comunità credente la benedizione di Dio che risale a quell’inizio.

Dio, inoltre, chiede ad Abramo di avviarsi verso un paese di cui non gli indica il nome e l’ubicazione. Ad Abramo non rimane altro che andare verso l’ignoto, lasciandosi guidare da Dio.

L’amicizia che si instaura tra Dio e Abramo diventa possibilità di bene per «tutte le nazioni» e per tutti i popoli. Abramo parte perché crede. Lascia tutto quello che possiede, quello che egli è, quello che lo identifica. Invitato a lasciare il suo mondo, Abramo si incammina verso qualcosa di grande e inaudito. E con la fede riesce a vedere le cose nel modo giusto, cioè come le vede Dio, con gli occhi del cuore.

L’Apostolo Paolo, nella Seconda lettura, ci ricorda che mentre prima, tutto per lui era un guadagno in termini di legge, di osservanza, ora, tutto è una perdita a motivo di Cristo: il centro del cristianesimo è il Signore, è una persona, non è una legge, una dottrina, una pratica, è la persona di Cristo, è la conoscenza viva e vera di questa persona.

Paolo spiega perché tutto è una perdita a motivo di Gesù Cristo: Lui ci ha amato e ha dato la vita per noi, non un altro, Lui ha dato la vita per noi. Quindi noi valiamo infinitamente ai suoi occhi!

La pagina del Vangelo di oggi vede protagonisti Pietro e Gesù. Pietro nei vangeli è presentato come un apostolo coraggioso, impetuoso, ma anche come un uomo segnato da tante fragilità e oggi il Vangelo ci mette davanti la sua domanda. «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?» (Mt 19,27).

Che cosa ci guadagniamo a seguire Gesù? Gesù risponde a Pietro: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29).

Il Vangelo, per chi lo accoglie, allora, è vita in crescita, è vita che si moltiplica a dismisura. Ecco la scoperta che hanno fatto i discepoli seguendo Gesù.


Questa è stata la vita di San Corrado. Come avvenne per il nostro patrono, la vera testimonianza cristiana sgorga dalla potenza dello Spirito Santo ricevuto in un momento della vita segnato dalla paura e dal tormento interiore causato dai nostri errori o fallimenti. È una manifestazione della presenza di Dio, della sua grazia, del suo amore e della sua azione divina.

Oggi siamo qui a onorare e venerare il nostro Patrono San Corrado. A tutti i fedeli, è presentato come un credente che ha testimoniato una fede limpida e incrollabile nel Signore Gesù e, al tempo stesso, si è fatto pellegrino sulle vie dell’umanità immersa in mille fragilità. San Corrado offre l’esempio di una dedizione, senza riserve, al servizio della Chiesa.

L’esempio di San Corrado illumini le menti delle donne e degli uomini del nostro tempo, affinché ciascuno si senta attratto dalla bellezza del Vangelo e nessuno si smarrisca nelle nebbie del non senso e della disperazione.

Il 20 e 26 agosto, il 2 settembre prossimo, di questo anno di grazia 2025, annus mirabilis, questi santi giorni resteranno per sempre scolpiti indelebili nella storia di questa terra e della nostra Diocesi.

Le spoglie mortali di San Corrado in religioso pellegrinaggio hanno raggiunto le comunità cristiane di Pachino, Avola e il 2 settembre giungeranno a Rosolini.

Ho visto finalmente San Corrado per le vie della nostra diocesi…Lo si doveva per dare giustizia alla fede e alla devozione del compianto Vescovo di Noto Mons. Angelo Calabretta ed è avvenuto secondo le sue intenzioni e la sua volontà…

Ho visto San Corrado raggiungere il cuore di Pachino e di Avola…

ho visto il popolo santo di Dio accorrere da ogni parte con infinita devozione…

ho visto la fede e la passione dei devoti e dei portatori, il mio e lo stupore di tanti sacerdoti…!

Ho visto in tanti piedi scalzi, in cammino con San Corrado, la domanda silenziosa di qualche importante grazia…o la semplice gratitudine per una ricevuta…

Ho visto bambini, giovani e anziani accostarsi con fede all’Arca del Santo Patrono…

ho visto centinaia e centinaia di visi bagnati e attraversati da lacrime sincere…molte lacrime da asciugare…

ho visto, con il cuore di Padre e Pastore, la preghiera del popolo santo di Dio alzarsi verso il Cielo.

Ho visto l’altra sera centinaia e centinaia di devoti, incamminarsi nel cuore della notte, a piedi verso la nostra Cattedrale per rendere omaggio a San Corrado…

Vedo San Corrado camminare per le vie della nostra città: Noto. La ama e la benedice. Carissimi fratelli e sorelle ciascuno di noi s’impegni ad essere ingegnoso nel pensare la città come spazio di fraternità, di pace e di armonia. Coltiviamo e diamo vita insieme a progetti di solidale amicizia dove ci sia il desiderio di lavorare per il bene, il futuro dei nostri ragazzi e della nostra città. Uniamo le forze perché trionfi la civiltà dell’amore e non la cultura del sospetto. Noto vuole essere amata, rispettata, curata, servita. Facciamo tutti la nostra parte: Chiesa, Istituzioni civili e militari e cittadini tutti.

La testimonianza di fede del nostro Patrono sia luce per chi è nelle tenebre, sia icona di speranza per chi ha deciso di vivere la propria vita da vero pellegrino su questo mondo. Sulla strada, da viandanti, viviamo la nostra vocazione di cercatori di Dio.

Il Signore, in mille modi, invita ciascuno di noi a lasciarsi ammaestrare dalla Sua Parola, ad ascoltarLo nel silenzio e nella preghiera. Gesù parla ancora oggi! Lo ringraziamo per la santità di San Corrado!

L’umile frate interceda perchè torni la pace e l’armonia, in ogni angolo del mondo e non vengano calpestati i diritti fondamentali dell’uomo. Tutti i diritti.

A San Corrado affidiamo il nuovo Piano Pastorale Diocesano che sarà presentato qui in Cattedrale il prossimo 26 settembre in occasione del Convegno di inizio anno pastorale.

«Comunione, partecipazione e missione per una Chiesa che lungo le strade racconta il Vangelo della misericordia».

La via è segnata. Non c’è Chiesa senza ascolto…Non c’è Chiesa senza misericordia…Non c’è Chiesa senza comunione…non c’è Chiesa senza missione…Questa Chiesa, pellegrina sulle strade della vita, non disdegni di ritornare ad essere pagina vivente di santità.

La Chiesa di Noto sia riconosciuta come la «casa della misericordia» che, nel dialogo tra la debolezza degli uomini e la pazienza amorevole di Dio, accompagni e aiuti ad accogliere la «buona notizia» della grande speranza cristiana.

Chi entrerà nelle nostre comunità e si lascerà avvolgere dalla Misericordia di Dio, oltre a non sentirsi solo e abbandonato a se stesso, scoprirà in cosa consiste il senso di un’esistenza piena, illuminata dalla fede e dall’amore del Dio vivente, Cristo morto e risorto.

Ai devoti, ai portatori di San Corrado, ai portatori dei cilii, alle confraternite, a Don Maurizio Novello e a Don Eugenio Boscarino, a quanti si adoperano per la festa del Santo Patrono, va la mia personale gratitudine.

O San Corrado Confalonieri,

amico e servo di Dio Padre

discepolo umile di Cristo Crocifisso

sostienici nel cammino di fede,

rianima la nostra speranza

e fà che diveniamo pane caldo di carità!

Conduci gli uomini verso sogni di pace e di fratellanza,

aiuta i poveri e gli invisibili di questo mondo.

Tieni lontani i mali dell’anima e del corpo,

fà che nell’ora della gioia, come in quella del dolore,

rimaniamo sempre uniti a Dio con spirito di fede e amore filiale.

Sia lodato Gesù Cristo

Viva Noto, Viva San Corrado!