Contempliamo la Vergine Maria come «Madre di Misericordia», Madre di Colui che da sempre ci ama e ci consola. San Giovanni Paolo II, a proposito di Maria Madre di Misericordia scriveva: «in questo titolo c’è un profondo significato teologico, poiché esso esprime la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell’umanità intera poi, quella misericordia di cui “di generazione in generazione” si diviene partecipi secondo l’eterno disegno della Ss. Trinità» (DM 9).
Riflettiamo su quella “misericordia” che sta al centro della Rivelazione che Dio ha voluto fare gratuitamente di Se stesso, e che – come ha detto Maria – «si stende di generazione in generazione». E noi oggi confermiamo il dono e la presenza della Sua Misericordia.
La parola «misericordia» risulta dalla composizione di due termini: «miseria» e «cuore». Poiché col termine «cuore» noi indichiamo la capacità di amare di una persona, «misericordia», allora, ha questo significato fondamentale: sguardo che scruta la miseria della persona umana, amore che nutre compassione, che si prende cura della miseria della persona umana per liberarla e redimerla.
Se la Sacra Scrittura attribuisce al Signore Iddio la misericordia affermando che Dio è «ricco di misericordia» (cfr. Ef 2,4), ciò significa che Egli prova per l’uomo, per ciascuno di noi, un amore che sente compassione delle nostre miserie, che se ne prende cura, che intende liberarcene.
L’amore di Dio per l’uomo è movimento speciale: è un amore misericordioso. Un amore che «sente» la nostra miseria come fosse la Sua propria miseria ed opera per eliminarla del tutto.
Che nel cuore di Dio dimori un amore misericordioso, che Egli abbia «viscere di misericordia» (cfr. Lc 1,78) noi lo sappiamo dalla vita, morte e risurrezione di Gesù: è Gesù la perfetta rivelazione della Misericordia del Padre.
«In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo perché noi avessimo la vita per Lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1Gv 4,9-10).
La prima manifestazione della Misericordia è l’invio del Figlio nel mondo: è stata l’Incarnazione del Verbo. Egli ha assunto la nostra natura umana. Facendosi carne ed entrando nella storia degli uomini, il Verbo partecipa di tutta la nostra fragilità.
Carissimi fratelli e sorelle, quale abisso di misericordia è l’Incarnazione del Verbo e la Sua Passione, Morte e Resurrezione! La morte sulla croce è la più profonda condivisione dell’uomo alle sofferenze di Cristo: «la Croce è come un tocco dell’eterno amore sulle ferite più dolorose dell’esistenza dell’uomo» (DM 8).
Nella risurrezione la misericordia ha vinto definitivamente la nostra miseria: in Cristo questa vittoria è già accaduta e noi possiamo prendervi parte mediante la fede e i sacramenti. «Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli come» (Ap 3,20).
Maria è «Madre di misericordia» perché ha avuto la comprensione più profonda di quell’abisso di misericordia che è il cuore di Dio, avendone avuto e vissuto un’esperienza unica e irripetibile.
Madre di Misericordia perché nessuno al pari di Lei ha accolto nella sua mente e nel suo cuore il mistero di Dio verso la sua piccolezza e verso la miseria di ogni uomo: «ha guardato all’umiltà della sua serva».
Maria ha vissuto in sé il mistero della morte e risurrezione di Cristo e, quindi, è stata raggiunta fino alla radice del suo essere dalla rivelazione della misericordia del Padre. Soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al Suo sacrificio, ella ha capito fino a quale limite si spingeva la misericordia del Padre nel donare il suo Figlio.
Nel suo dolore comprendeva la «profondità» di quella condivisione dell’umana miseria a cui il Figlio di Dio era stato spinto dalla sua compassione per l’uomo. E in forza del privilegio di essere stata concepita senza peccato originale e per la comprensione del dolore del Figlio, Maria non conobbe la corruzione del sepolcro.
Maria diventa «madre di misericordia» perché sa compatire come nessuna persona umana la nostra miseria: Madre di misericordia, perché piena di misericordia verso ogni miseria umana.
A motivo del mistero della redenzione ogni persona umana è affidata alla sollecitudine della “Madre di Misericordia”: ogni persona umana nella sua unica ed irrepetibile realtà.
Ciascuno di noi prosegua la propria vita sentendosi affidato per sempre ed interamente a Maria: alla sua sollecitudine materna piena di misericordia.
O Maria,
madre nostra dolcissima,
tu sei lo scrigno benedetto
della Divina Misericordia.
O Madre del Redentore,
a noi pellegrini di speranza,
nel momento estremo della vita
mostra il tuo Figlio Gesù, unica fonte di gioia vera.
O Maria,
Scala del Paradiso,
allontana da noi le forze del maligno
e concedi a tutti i popoli della terra il dono della pace.
O Madre della Chiesa,
infondi nel cuore dei tuoi figli il dono della fede,
fa che portino ad ogni creatura
il Vangelo della Misericordia!
Amen