Don Luigi Ciotti a Noto: un incontro di speranza e memoria, in vista della solennità di San Corrado

Si è svolto nel pomeriggio del 5 febbraio uno speciale incontro in preparazione alle solennità di San Corrado Confalonieri, patrono di Noto e compatrono della Diocesi. L’evento ha visto la partecipazione di don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.

Un momento speciale, atteso e fortemente voluto dal nostro vescovo, mons. Salvatore Rumeo. In Cattedrale, centinaia di giovani e meno giovani hanno ascoltato la testimonianza di don Luigi, un’occasione unica per riflettere anche in vista della XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno, in programma il prossimo 21 marzo a Trapani.

“La presenza di don Luigi Ciotti – ha ribadito mons. Salvatore Rumeo – è un segno di speranza per tutti noi che siamo qui come cristiani e come cittadini. Questo incontro avviene in un luogo di rinascita, perché la Cattedrale di Noto, dopo i fatti del ’96, è stata pian piano ricostruita. Vuole essere un segno di speranza questo incontro, dobbiamo coltivare la speranza, come don Luigi ha fatto in questi anni nel cuore di tanti giovani”.

Mons. Rumeo ha poi ricordato alcune tappe significative del cammino di don Ciotti, sottolineando il valore di un ministero sacerdotale vissuto con spirito sinodale, in comunione e sinergia con le realtà civili.

“Sono qui perché rappresento un noi e non un io – ha esordito don Ciotti – tutte le cose che mi hanno accompagnato nella vita sono state possibili perché ho condiviso questo percorso con altre persone”.

Don Luigi ha raccontato come i poveri, gli ultimi e la strada abbiano cambiato la sua vita, divenendo il suo campo di lavoro. Ha poi rimarcato le diverse esperienze che hanno portato alla celebrazione della Giornata della Memoria e dell’Impegno. Alla fine della sua riflessione ha lanciato un augurio sottolineando: “Nella solitudine noi scopriamo le nostre emozioni e i nostri stati d’animo. Siamo sempre di corsa e sempre connessi, ma dobbiamo trovare il modo di fermarci. Attenzione: non bisogna confondere la solitudine con l’isolamento. La solitudine è un dialogo intimo, l’isolamento è un monologo. L’augurio che io faccio è di avere cura delle nostre solitudini, perché sono momenti di consapevolezza e di crescita”.

Pierpaolo Galota