Celebrazione del 60° anniversario di sacerdozio di Mons. Malandrino e del 6° anno di episcopato di Mons. Staglianò

Fortemente sentita e partecipata la Messa di celebrazione del 60° anniversario di sacerdozio di Mons. Giuseppe Malandrino e del 6° anniversario di episcopato di Mons. Antonio Staglianò. Celebrata nella Basilica Cattedrale di Noto il 19 marzo, nella solennità di San Giuseppe, in cui si ricorda pure il dono della paternità, la Messa è stata animata dal coro della Cattedrale e presenziata da una delegazione dei portatori dei cilii e dei portatori di San Corrado. La celebrazione ha accolto i fedeli di tutte le parrocchie dei vicariati e si è aperta con i saluti del Vescovo Mons. Staglianò rivolti ai presenti, in modo particolare a Mons. Giuseppe Malandrino, Vescovo Emerito, a Mons. Paolo Urso, Vescovo di Ragusa, che ha rappresentato l’Episcopato siciliano e a Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina e figlio della Chiesa di Noto, consacrato Vescovo un anno fa. A questo momento significativo di comunione è seguito il ringraziamento di Mons. Malandrino alla comunità diocesana e al Vescovo Antonio per il percorso intrapreso insieme, sottolineando quanto Mons. Staglianò tenesse a cedergli la presidenza eucaristica per questa occasione.

 
L’omelia tenuta da Mons. Gisana ha toccato il tema della gratitudine per il dono dei pastori alla Chiesa netina; Gisana ha ricordato San Giuseppe, come l’uomo giusto, che compie la volontà di Dio, con generosità e piena dedizione: “Quando ti chiedono dai, senza tornaconto”.
In seguito ha trovato spazio il tema del discepolato e dell’essere “primo tra gli ultimi” come Giuseppe, di cui si sa così poco dai Vangeli: “il vero discepolo è colui che ama stare nel nascondimento – ha evidenziato Gisana – chiamato a ricoprire un ruolo fondamentale nel silenzio”. La sua vicinanza a Gesù è simile a quella dei discepoli che si immergono nel cammino, sfuggendo a una vita appariscente; Giuseppe, nel non ripudiare Maria sembra eludere la legge di Dio, tuttavia facendo questo la completa e si fa collaboratore del progetto divino.
Prima del congedo, Mons. Angelo Giurdanella, Vicario Generale della Diocesi, ha espresso un vivo ringraziamento per l’operato dei Vescovi Staglianò e Malandrino, modelli di zelo apostolico e di dedizione offerti al gregge di Cristo. Ha poi rivolto un augurio speciale a Mons. Gisana per il suo primo anno di episcopato che ricorrerà il giorno di Pasqua, facendo infine dono ai Vescovi di alcuni testi di teologia, del Magistero della Chiesa e di un’icona della Madonna.
Mons. Malandrino ha poi preso la parola, ricordando il drammatico crollo e la ricostruzione della Cattedrale da lui tanto amata e ha elencato le tre “Pa” fondamentali per la vita della Chiesa locale: “Parola” di Dio come fonte di amore e sapienza; “Parrocchia”, come esperienza forte di comunità e di famiglia; “Paternità”, come quella di Dio, che ama tutti senza discriminazione.
L’inno a Maria SS. Scala del Paradiso ha concluso la Messa, accompagnando abbracci fraterni e di gratitudine tra i vescovi presenti.