Chitarra e Vangelo: così evangelizza il nostro Vescovo

Si è svolta ieri sera, 22 marzo, a Siracusa, presso la Pizzeria “Tropi & Co.”, una cena di solidarietà a favore del Centro Cardiologico “Pino Staglianò”, operativo presso il territorio della Diocesi di Butembo-Beni, gemellata con la Diocesi di Noto.
 
La serata è stata animata dal gruppo musicale “Falsi d’autore” di Avola, con alcuni interventi del nostro Vescovo, Mons. Antonio Staglianò. Proprio ieri sera, il Vescovo ha così potuto concretizzare quanto, in questi mesi, sta comunicando alla nostra Chiesa locale, circa la necessità di una evangelizzazione più estroversa e dinamica, che si fa itinerante nei luoghi del vissuto quotidiano. Ieri una pizzeria, domani una piazza, per ribadire che il Vangelo non può essere “recluso” dentro i recinti del Tempio, ma che, attraverso la nostra testimonianza, può raggiungere quelle che Papa Francesco chiama le “periferie esistenziali” del nostro vivere.
 
“Strada, predicazione, vicinanza è quanto il Signore offre ai suoi discepoli di ieri e di oggi – scrive Mons. Staglianò nella recente Nota Pastorale “Predicate il Vangelo facendo strada” – Prima di insegnare ai suoi che cosa fare e che cosa dire, Gesù affida loro un luogo, la sede in cui dovrà svolgersi il loro ministero, la missione della Chiesa: non ci sono amboni, pulpiti o cattedre, solo ‘asfalto e cielo’, semplicemente strade”.
 
La serata di ieri è stata una manifestazione musicale non fine a se stessa, ma ricca di contenuti e di stimoli forti e incisivi: attraverso il linguaggio universale della musica, Mons. Staglianò, a partire dai testi di alcune canzoni significative, ha potuto veicolare quei valori umani che fanno più bella e più giusta la nostra società, che fanno risplendere di bellezza la nostra umanità di creature fatte a immagine e somiglianza di Dio.
 
Brani come “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni o “Rhymes and reasons” di John Denver, hanno permesso al Vescovo di comunicare ad un pubblico attento e coinvolto un messaggio altissimo che pone l’uomo al centro, le sue potenzialità di bene che egli può realizzare se si impegna a “restare umano”, se impara a percorrere, come canta Denver, “la via dei bambini”, quella della sincerità, dello sguardo puro, del cuore che sa ancora stupirsi per il bello che c’è attorno a noi, quella via di umanità che infrange la prigione dell’egoismo a che costruisce ponti, dialogo, solidarietà.
 
La cena di ieri ha riscosso un consenso entusiasta. Presente alla serata anche il Prof. Castorina, responsabile della Clinica “Morgagni” di Catania, con la quale il Centro Cardiologico “Pino Staglianò” ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione. Il tutto si è arricchito di musica e parole, per il lancio di un registro comunicativo nuovo, inedito, originale, “incarnato” che stimola, interpella, coinvolge.
 
Così è accaduto pure oggi, 23 marzo, presso la Casa Circondariale di Noto, dove Mons. Staglianò, con la chitarra in mano ha tenuto il Precetto Pasquale ai detenuti. Un momento intenso e bello di incontro e di amicizia, in un luogo di “Passione” ma anche di “Resurrezione” per quanti scontano la loro pena, progettando un futuro di riscatto. Tra i brani proposti al Carcere, “Meno male che adesso non c’è Nerone” di Edoardo Bennato, attraverso il quale il Vescovo ha “provocato” i presenti chiedendosi e chiedendo se effettivamente Nerone non ci sia più, laddove la logica perversa e deviante dell’ “ipermercato” manipola la società odierna, nella quale tutto si compra e si consuma, dove il “Grande Burattinaio” – così definisce Mons. Staglianò questa manipolazione – tiene i fili dei “burattini”, ridotti a non pensare più e ad essere “asserviti” al potere di turno.
 
Così il Vescovo ha voluto lasciare un messaggio positivo e di speranza, “facendo strada a tutti – come scrive ancora nella Nota Pastorale sull’evangelizzazione itinerante – soprattutto ai poveri, con generosità, gratuità, abnegazione”.