Diritti alla Pace

Ogni tanto, ma solo in rare occasioni, sembra che parlare di pace non sia poi così difficile e che, soprattutto, realizzarla non è un’impresa così impossibile.
Basta mescolare un po’ di ingredienti e lasciare ad ognuno la possibilità di diventare uno con l’altro, basta lasciare scatenare un po’ di gioia e fantasia che ci si accorge che la pace ha il sapore di un bacio sulla guancia al cioccolato dato da un bimbo durante la merenda, ha il suono del silenzio di chi ascolta le testimonianze di chi lavora ogni giorno con chi cerca di rimediare agli errori compiuti per garantire a sé e alla sua famiglia un futuro onesto.
Buoni cristiani e onesti cittadini! Aveva ragione don Bosco: per vivere ogni giorno da cristiani occorre leggere i nostri diritti alla luce del Vangelo, occorre difendere i diritti dei più deboli, sull’esempio di Gesù e occorre lasciare a tutti la possibilità di guardarci negli occhi perché siamo tutti sullo stesso piano e nessuno può guardarci dall’alto in basso. “L’illegalità nuoce gravemente alla pace!”Questo è stato scritto dai ragazzi dell’Azione cattolica durante la festa della pace al pallone tensostatico di Noto il 29 Gennaio scorso. Pozzallo, Rosolini, Noto e Avola i vicariati presenti per giocare a costruire un futuro fondato “sulla roccia”!
Non si può spiegare quello che si prova a vedere grandi e piccini urlare e cantare che “è solo LUI l’essenziale”, ballare senza differenza di età e solo in nome di chi ci ha creati.
Non è mancata la Celebrazione Eucaristica che ha concluso la giornata piena di vita. Allora non rimane che ringraziare il Signore, perché l’esperimento è riuscito: la ricetta della pace ha prodotto un risultato perfetto, talmente dolce che già se ne sente la nostalgia.
I luoghi comuni ci portano spesso a dire che non c’è futuro… Noi lasciamo ai pessimisti l’ idea di distruzione che li abita e teniamo per noi il tesoro più prezioso: ragazzi piccoli con sogni grandi, che non hanno paura di crescere e lo fanno in compagnia si un amico speciale che li aiuta a portare il carico sulle spalle e li porta fino in cima, puntando in alto e scoprendo la propria libertà.