Gesù, la samaritana e l’acqua viva zampillante vita eterna

Lo scorso 26 marzo il nostro Vescovo, a seguito dell’invito dei Padri Cappuccini di San Giovanni Rotondo ha tenuto una catechesi su: “Gesù e la Samaritana”.  Gli elementi di questa riflessione si inscrivono nel mezzo del tempo di Quaresima, che è tempo di conversione attraverso un più profonda e sincera ricerca di Dio, nel ritorno a Lui con tutto il cuore; l’incontro di Gesù con la donna di Samarìa aiuta ad entrare nel cammino di preparazione alla Pasqua attraverso la via del dialogo di salvezza che il Signore vuole intraprendere per primo, facendo Lui il primo passo, venendoci incontro laddove Lui sa che passa la svolta della nostra vita. Aspetta anche noi, seduto al nostro “pozzo di Giacobbe”. Nel discorrere del nostro Vescovo sono emerse le circostanze teologiche dell’episodio di Samaria: la necessità di Gesù di salire a Gerusalemme e passare per la Samaria esprime una necessità teologica: lo Sposo, Figlio ed erede del Padre, va ad offrire il suo amore-Spirito a Samarìa, la sposa adultera che si prostituisce, ma che alla fine lo accetta e poi, la questione che tra i Giudei e i Samaritani esisteva un’inimicizia profonda che Gesù vuole sfatare. La donna è rappresentativa di tutto il popolo samaritano. L’ Israele eretico si incontra con quello ortodosso.
Il dono di Dio, che la Samaritana ancora non capisce, è Gesù stesso che non fa distinzioni tra persone e persone, ma è venuto a portare la salvezza a tutti coloro che lo  accolgono, al dono si accede attraverso l’acqua viva di cui solo Gesù dispone.
Il Vescovo sottolinea come la Samaritana entra pienamente e stabilmente nel dialogo di salvezza tanto che subito corre in città dai suoi concittadini, come prima evangelizzatrice, a coinvolgerli nel dono della salvezza. E ci riesce, non perché sa parlare e convincere con bei discorsi, ma perché, liberata dall’amore ricevuto nel dono dello Spirito-acqua viva, dice ai suoi concittadini :  “ Mi ha detto tutto quello che ho fatto “. L’amore libera dalla paura del peccato e dal peso del passato, e così rende credibili, perché testimoni, e testimoni coraggiosi, non i giusti che non hanno bisogno di salvezza, ma i peccatori, che Gesù è venuto a chiamare e salvare. 

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