Il Cardinale Martini: un pastore che continua ad invitarci a “ripartire da Dio” condividendo la vita di tutti

«Crediamo la resurrezione della carne!». L’ho detto spesso accompagnando il transito al cielo di persone semplici come pure di persone più note: la risurrezione della carne si anticipa e risplende già nella corporeità vera con cui si intessono quelle relazioni “in Dio” che restano vive e lievitano l’esistenza e la storia anche dopo la morte fisica.

 
Ecco allora come avvertiamo presente il Card. Maria Martini, morto lo scorso 31 agosto e definito dal Papa «generoso servitore del Vangelo e della Chiesa»: con la sua corporeità di uomo e di pastore che ha dispiegato le Sacre Scritture illuminando la vita, che ha predicato incessantemente esercizi spirituali tesi a rinnovare la storia a partire dal cuore, che ha offerto a molti – credenti e uomini di buona volontà – la «lampada» per i passi, spesso incerti e difficili, della vita.
L’ho conosciuto di persona, sin dai tempi della mia formazione teologica nei seminari milanesi di Saronno e di Venegono, godendo della sua sapienza spirituale e biblica. Insieme a tanti, ho seguito con ammirazione quei “cippi per il cammino” che sono state le sue prime lettere pastorali: “la dimensione contemplativa della vita”, “in principio la Parola”, “farsi prossimo”, “Dio educa il suo popolo”. Un vero maestro di pensiero e di vita. In particolare mi sovviene il suo continuo invito a «fissare lo sguardo su Gesù», rimandandomi al nostro Sinodo che invita a «riscoprire Gesù lungo le strade della vita». E infine ricordo quel suo amore per Gerusalemme che ci rinvia alla patria ultima e ai passi terreni di Gesù.
Entro questi grandi orizzonti, a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, raccogliamo quindi dal Card. Martini la passione per una Chiesa chiamata a risplendere come “Lumen gentium” e, nell’anno della fede, l’invito ad una fede adulta, nutrita alle fonti della Bibbia e dell’Eucaristia e capace di confrontarsi con la modernità senza superficiali irenismi ma anche senza paura. Partecipiamo così del lutto e della gratitudine della Chiesa ambrosiana e di tanti che hanno trovato sostegno nel magistero e nella predicazione del Card. Martini, sempre pensandolo nella sinfonia della Chiesa cattolica con tutti i suoi vescovi e con il ministero di unità del Papa.