Il Vescovo inaugura la biblioteca diocesana

 “Scripta manent, verba volant” (le parole volano, gli scritti rimangono). Con questa antica locuzione  il Vescovo Antonio ha iniziato la sua lezione magistrale con la quale si è conclusa la cerimonia di inaugurazione, martedì scorso 13 giugno, dei nuovi locali della Biblioteca Diocesana, posta in un’ala prestigiosa del Seminario Vescovile di Noto. Un intervento tanto più autorevole in quanto pronunciato da chi è, nello stesso tempo, scrittore di testi di teologia, uomo di cultura e generoso donatore della sua personale biblioteca. I suoi numerosi libri ( al momento oltre 5.000), infatti, si vanno ad aggiungere a quelli già in dotazione alla biblioteca e a quelli di altri donatori, fra cui i Vescovi  suoi predecessori – Mons. Salvatore Nicolosi di v.m. e Mons. Giuseppe Malandrino – e quelli di due sacerdoti, oggi in Cielo, particolarmente colti, Don Giovanni Floridia e Don Giuseppe Pisasale. Un atto d’amore che , come ha detto Mons. Staglianò, può definirsi di “ Carità intellettuale”. Un felice termine questo, già utilizzato da Benedetto XVI nel giorno della beatificazione- 18 novembre 2007-  di Antonio Rosmini-  il sacerdote che fu uno dei più grandi pensatori filosofici e teologici dell’Italia dell’800. “Testimoniò la virtù della carità in tutte le sue dimensioni, disse allora Papa Benedetto,  e ad alto livello; ma ciò che lo rese maggiormente noto fu il generoso impegno per quella che egli chiamava ‘carità intellettuale’, vale a dire la riconciliazione della ragione con la fede”. Ma c’è di più. Per il nostro Vescovo Antonio “ la biblioteca è un luogo e un tempo di grande umanità: un miracolo mettere tutto per iscritto, perché un libro è proiezione per il futuro e tu ti fai dono per tutti”. Che ne fai, allora, si è chiesto    “ di tutti questi libri ? Se li metti in una biblioteca- la risposta- ne fai un dono d’amore”. La denominazione “diocesana” risale agli anni Settanta, ha detto il Dr. Salvatore Maiore, direttore dell’Ufficio diocesano per i BB.CC.EE., nella sua brillante relazione di presentazione dell’iter che ha condotto allo stato attuale della struttura. “Ma è nel 2001, ha continuato, che la CEI invita i vescovi ad individuare in ogni diocesi una biblioteca da definire diocesana” . Nella stessa circolare della Cei del 2001 è detto che una biblioteca di particolare rilevanza per il patrimonio posseduto e il servizio offerto, “è individuata dal Vescovo diocesano quale punto di riferimento centrale per il sistema bibliotecario diocesano”  Ma i vecchi locali della Biblioteca, al primo e al secondo piano del Seminario, ha chiarito Maiore, “non erano adatti ad una sua piena fruizione e contemporaneamente non consentivano l’acquisizione di nuovo materiale”. Iniziano, quindi, nel 2008 i lavori di restauro del Seminario Vescovile che, oggi, al loro completamento, ci restituiscono i locali idonei per essere adibiti a biblioteca. Una struttura d’eccellenza, costata oltre 100 mila euro, utilizzando in gran  parte i fondi dell’8 per mille. A disposizione dei fruitori di questo prezioso servizio : circa 70.000 volumi sistemati in 1800 metri lineari di scaffali; 1 sala polifunzionale, 3 sale lettura (1 sala lettura per l’emeroteca, 1 sala lettura intitolata a Mons. Staglianò contenente il suo fondo di quasi 5.000 volumi e 1 sala lettura con dizionari ed enciclopedie), 1 direzione, 3 sale contenenti il “Fondo antico (2 sale lignee e 1 sala metallica), 2 sale con corridoio con i volumi del fondo moderno, 2 sale con armadi compattabili, 1 sala con l’archivio del seminario. Un complesso che è stato molto apprezzato dalle gradite autorità intervenute alla cerimonia coordinata dal Prof. Don Ignazio Petriglieri, Vicario episcopale per la cultura: il Sindaco di Noto, Dr. Corrado Bonfanti, la Prof.ssa Rosalba Panvini, Soprintendente BB.CC.AA. di Siracusa e il Dr. Concetto Veneziano, Dirigente I.I.S “ Matteo Raeli” di Noto. Hanno fatto gli onori di casa il Prof. Corrado Perricone, Direttore della biblioteca e Don Luigi Vizzini, Rettore del Seminario Vescovile.