Itinerari Culturali

Il viaggio lungo gli itinerari culturali della diocesi, strutturato secondo un percorso circolare che è possibile iniziare da qualunque centro, idealmente parte con la visita alla città Noto, esattamente dai due santuari diocesani dedicati ai copatroni della Chiesa netina: Maria Ss. Scala del Paradiso e San Corrado Confalonieri, ubicati ambedue nella zona collinare a nord della città, e segue, a poca distanza dal santuario della Madonna della Scala con la visita all’importante e ricca area archeologica di Noto Antica con interessanti testimonianze religiose legate alla vita della città fino al terremoto del 1693. Sotto, il giardino di pietra, con al centro la splendida Cattedrale ricostruita, che fino a pochi anni fa sembrava destinato alla decadenza e ora invece risplende sotto i raggi del sole, qui caldo e intenso tutto l’anno. Per godere dello spettacolo basta sedersi ai tavoli dei bar e delle trattorie lungo il Corso di fronte alla scalinata che porta all’ingresso principale della Cattedrale, dopo i lavori ritornata bianca così come era prima degli interventi degli anni ’50, un bianco quasi metafisico che ne esalta ancor più le forme barocche. Architetture che sembrano quasi vibrare sotto gli effetti della luce. Oltre alla celebre chiesa di san Nicolò, però, a Noto ci sono anche altre importanti chiese e siti monumentali da visitare: dalla chiesa di san Francesco d’Assisi all’Immacolata a Montevergini, al Ss. Salvatore, Ss. Crocifisso, Spirito Santo, san Carlo, Madonna del Carmine, san Giovanni Battista alle anime sante, santa Maria alla Rotonda, santa Chiara, san Domenico, santa Maria dell’Arco, Ss. Annunziata e Sant’Agata.

Dopo la visita a Noto l’itinerario lungo i vicariati della diocesi si snoda in senso orario proseguendo verso ovest, lungo la strada statale 115. La prima tappa è la città di Rosolini dove merita assolutamente di essere visitata la chiesa di san Giuseppe, matrice della città che domina con la sua facciata la piazza principale intitolata a Giuseppe Garibaldi.

Usciti da Rosolini si procede ancora lungo la s.s. 115 fino a Ispica dove è possibile visitare l’area suggestiva e interessante dell’omonima Cava con gli ambienti rupestri dove fiorì l’eremitaggio e le grotte utilizzate come luoghi sacri, le catacombe e le abitazioni. Dentro la città, altri preziosi gioielli barocchi, tutti da scoprire, a partire dalla chiesa Madre dedicata a san Bartolomeo che con il suo prospetto ottocentesco domina la parte alta dell’ampia piazza Regina Margherita, distrutta dal terremoto del 1693 e costruita nel 1750 per opera di don Antonio Li Favi. Poi seguono santa Maria Maggiore, la Ss. Annunziata, la chiesa Madonna del Carmine e quella dedicata a sant’Antonio Abate.
Da Ispica si sale verso Modica, l’antica contea famosa oltre che per il suo straordinario barocco anche per la cioccolata. La visita ai monumenti della città detta “delle cento chiese”, inizia dalle due chiese Madri: san Giorgio posta tra la parte alta e la parte bassa della città, considerata una tra le più significative opere del barocco europeo per la sua posizione scenografica con il prospetto rivolto verso occidente e san Pietro, collocata nel cuore della città bassa, mirabile esempio di architettura tardobarocca le cui origini molto probabilmente risalgono all’epoca di san Marziano, discepolo di san Pietro e primo vescovo di Siracusa. A seguire, il Ss. Salvatore, la Madonna della Catena, santa Maria di Betlem, san Giovanni Evangelista, la Madonna del Carmine, santa Teresa, sant’Antonio di Padova e san Paolo Apostolo.
Dopo Modica si scende verso sud  fino a Scicli, set principale della famosa serie del Commissario Montalbano. Qui, la visita ai monumenti barocchi inizia dalla chiesa Madre sita in piazza Italia e dedicata a sant’Ignazio, la cui facciata è costituita da un primo ordine dove spiccano le lesene con capitelli corinzi e uno stupendo portale con una trabeazione dal fastigio curvilineo spezzato con lo stemma dell’Ordine dei Gesuiti in un cartiglio sorretto da angeli, mentre i due portali laterali sono sormontati dalle statue di san Luigi Gonzaga, a sinistra, e sant’Antonio col Bambino Gesù, a destra. Di grande valore artistico anche la chiesa di san Bartolomeo, di santa Maria la Nova, san Giovanni Evangelista, Madonna del Carmine, san Michele, santa Maria della Consolazione e santa Teresa.
Proseguendo verso il mare, dopo otto chilometri, si raggiunge la frazione di Donnalucata, borgo marinaro dalle antiche origini dove è da non perdere la chiesa della Madonna delle milizie a cui è legata una importante tradizione folkloristico-religiosa. Superata anche questa tappa ci si può dirigere verso sud-est seguendo il litorale costiero fino a Pozzallo, città che diede i natali a Giorgio La Pira il sindaco “santo” di Firenze, dove è da visitare oltre all’antica Torre dei conti Cabrera la chiesa Madre dedicata alla Madonna del Rosario edificata alla fine del XIX secolo e dedicata inizialmente a san Pietro, in omaggio alla chiesa omonima di Modica dalla quale dipendeva.
Dopo Pozzallo, continuando ancora lungo la costa si arriva a Portopalo di Capo Passero, estremo lembo di Sicilia e d’Italia dove è posta la stele della Madonna della Scala, protettrice della diocesi. Successivamente si risale verso nord fino a Pachinodove è da visitare la chiesa Madre dedicata al Ss. Crocifisso che sorge sulla piazza centrale della città.
Costeggiando il mar Jonio e attraversando l’area naturalistica di Vendicari e quelle archeologiche di Eloro e della villa romana del Tellaro si sale verso Avola. Qui, sulla piazza più grande della città intitolata a Umberto I, sorge la cattedrale di san Nicolò, il tempio più importante della città caratterizzato dalla facciata a torre che si apre alla piazza con un ampio sagrato delimitato da statue di fattura barocca, edificato nel settecento con il gusto architettonico proprio di quel periodo che premiava l’aspetto scenografico e monumentale. Di notevole valore artistico anche la chiesa di sant’Antonio Abate, quella di san Giovanni Battista, santa Maria di Gesù, Ss. Annunziata, santa Croce e santa Venera.