LA CULTURA DI OGGI COME RISORSA PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE . Al Convegno Regionale: la sintesi della relazione del prof. Francesco Botturi

Sintesi della relazione del prof. Francesco Botturi
 
Il prof. Francesco Botturi, nella terza giornata del Convegno degli Organismi pastorali regionali, ha approfondito il tema “La cultura contemporanea come risorsa dell’evangelizzazione”.
Per comprendere la cultura contemporanea bisogna ripercorrere le tappe del pensiero umano a partire dal XVI secolo durante il quale si consuma la lacerazione tra cattolicesimo e protestantesimo con la conseguente tragedia delle guerre di religione.
 
Nel XVII secolo si impongono importanti posizioni: da una parte la cultura religiosa postridentina ha tentato di riaffermare la capacità propria dell’umanesimo cristiano; dall’altra si sono affermati umanesimi i cui principi non si radicano nella fede: universali tipici sono la Scienza, la Natura etica dell’uomo, la Politica, l’Economia.
 
Ulteriormente grande il travaglio della successiva modernità che conduce l’uomo nel “tempio di nuovi dèi” ridotti allo stato di semplici privati borghesi. Traghettato alle sponde della postmodernità l’uomo, falliti gli archetipi universali di riferimento, sperimenta smarrimento e solitudine: non è più figlio della Chiesa, orfano della bi millenaria cultura che lo ha generato.
La miseria che sperimenta, però, può essere essa stessa risorsa nella misura in cui questo uomo si mette al lavoro, alla ricerca di un luogo di senso.
 
Questo appare riconoscibile nella categoria dell’intersoggettività, purché la relazione intersoggettiva che è generativa non resti chiusa tra singoli. Essa, infatti, ha effetti sociali e storici: è in essa che i legami sociali trovano la loro linfa. Come direbbe Aristotele, la società umana ha bisogno di “amicizia civile”.
 
Se essere generativi significa essere grembo ospitale per la vita dell’altro e custode responsabile per ciò che si è fatto nascere, l’alleanza coniugale e la società famigliare ne sono un ambito di realizzazione primario ed esemplare, ambito che trova il suo senso più profondo nel mistero della persona di Cristo, il Generato, che viene a noi dal Dio Padre.
 
Nessuna religione, se non il cristianesimo, pone, in modo non mitologico, la generazione in Dio e fa della figliolanza divina la definizione dell’identità ultima dell’uomo, mentre mette sotto il segno della generazione-rigenerazione umana tutta la storia della salvezza. Se anche la Chiesa, a tutti i suoi livelli, si conforma nella vita alla sua natura di sacramento della generazione divina può parlare all’uomo d’oggi in modo culturalmente pertinente, rimanendo profondamente fedele a se stessa.
 
Tutto questo, la generazione che proviene dalla intersoggettività, è quindi la risorsa per l’evangelizzazione, perché porta alla luce una struttura umana che è razionalmente fondata e comprensibile, vera e concreta, e può servire come criterio diagnostico del nostro vivere.