L’accoglienza dei migranti, dovere evangelico di carità e di giustizia superiore

 In merito allo sbarco al porto di Pozzallo della nave commerciale Asso 25, avvenuto ieri 7 giugno 2019, con 60 uomini e due donne a bordo, recuperati in acque maltesi, mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto e delegato dell’Episcopato siciliano per le migrazioni, ha rilasciato una dichiarazione nella quale ribadisce l’impegno della Chiesa all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, una questione di carità e di giustizia che interpella ogni uomo di buona volontà alla condivisione e alla prossimità verso quanti vivono questo dramma senza fine. 
Prima che un dovere umano e politico, si tratta di un dovere evangelico, sottolinea il presule, evidenziando come questi flussi migratori siano generati da guerre, violenze e soprusi esercitati con egoismo e frutto di volontà umane ingiuste e dispotiche, 
Di seguito la dichiarazione di mons. Staglianò:
 
La Chiesa italiana ha l’opportunità di mostrare con concretezza che non fa solo parole o elargisce solo pii consigli: chiede in nome del Vangelo di accogliere e integrare i migranti e si mette a disposizione per fare la sua parte nel trattare questa gente come persone umane. 
Per noi cristiani, infatti, non è solo un problema di carità, ma soprattutto una questione di giustizia che condividiamo con tutti quanti – credenti o non credenti – vogliano restare “umani”. 
La sfida culturale è proprio questa: come e dove resto umano? Nel chiudere il cuore alla sofferenza di altri bisognosi o nell’aprirlo con generosità anche a costo di soffrire io? 
L’attuale fenomeno migratorio urge che diventiamo più sensibili alla giustizia e se giusto è “dare a ciascuno il suo”, bisogna, con responsabilità di coscienza umana, capire che “molto di quello che ho ed è mio, appartiene all’altro, anche al migrante che giunge sulle nostre coste”. 
La comune umanità ci impegna all’accoglienza generosa in nome della giustizia che per un cattolico cristiano si espande nell’eccedenza di un amore sconfinato, capace di attuare una giustizia “superiore” più grande di quanto la Civitas e la politica possano e vogliano progettare e attuare. Accogliere i migranti è un dovere evangelico: con questo non si vuole affermare che queste migrazioni sono “volontà di Dio”, perché è piuttosto evidente che sono frutto di violenza, di guerre e di potere dispotico non voluti da Dio. Dio però – in Gesù – vuole l’accoglienza integrata dei migranti, questo sì.