Presentato il sussidio unitario. “Una rivoluzione ecclesiologica”

“Una rivoluzione ecclesiologica” così don Ignazio La China ha definito la consegna del sussidio unitario preparato dagli uffici per la catechesi, la liturgia, la caritas, la famiglia e i giovani negli incontri del 22 e 23 settembre che a Modica e Noto hanno visti riuniti soprattutto i responsabili delle commissioni catechesi e caritas delle due zone della diocesi. Rivoluzione ecclesiologica per più motivi. Si tratta di indicazioni che esprimono il cammino della Chiesa locale, il tema che si è dato, e non di una semplice applicazione di indicazioni preparate da altri. Si tratta di suggerimenti che superano la separazione in ambiti. Si tratta di proposte che impegnano a costruire cammini integrali di vita cristiana, superando la riduzione del catechismo a lezione.
 
Un altro presbitero, frate Antonello, ha sottolineato questa integralità che evita di pensare che si possano separare preghiera-catechesi-carità, seppur poi ci saranno carismi diversi. E una responsabile vicariale della catechesi ha ringraziato, sottolineando come da due anni sia veramente bello quest’impegno congiunto. Bello, ed ha aggiunto, possibile! All’inizio dell’incontro il diacono Franco Agosta, vicedirettore dell’ufficio catechistico diocesano, ha sottolineato come ci si muove dentro gli orizzonti dei nuovi Orientamenti per la catechesi che mettono al centro l’incontro con Gesù e pensano la catechesi come un cammino. Ed ha aggiunto, come sarà bello che ci si potrà pensare insieme uniti da proposte che magari ognuno adatterà, ma che tutti potranno sentire complementari e convergenti nella unitarietà delle mete che ci siamo posti.
 
Con i sussidi quest’anno pronti prima dell’inizio dell’anno pastorale, in tempo utile per riprenderli, approfondirli, arricchirli, attuarli con la dovuta preparazione. Sono tappe, infatti, ha aggiunto da preparare e non lezioni da ripetere. Maurilio Assenza, direttore della Caritas diocesana, ha sottolineato come oggi sia importante che i ragazzi e i giovani che passano dalle nostre comunità siano aiutati nello smarrimento crescente a incontrare Cristo con una catechesi e una carità che si intrecciano come vita che diventa cristiana, cosa diversa da una semplice azione di beneficenza o di una bella lezione. E come sia rilevante che il tema della Chiesa in uscita sia consegnato profondamente come una possibilità di aiutare tutti ad uscire dal “non senso” a partire dall’esperienza con cui il Signore ha fatto uscire noi per primi dal “non senso”. Si è quindi presentato il sussidio, che comprende tre tappe.
 
La prima grande tappa in Avvento vuole aiutare a stare lungo le strade dell’uomo con discernimento evangelico: leggendo la storia con gli occhi di Dio, valorizzando la famiglia come testimonianza di luogo in cui nell’affetto solido si aprono vie al Signore che ci visita, non trascurando la gioia che la vita cristiana porta con sé e maturando accoglienze dei poveri che abbiano il timbro di una condivisione che, come accaduto l’anno scorso, parta dalla tavola del Natale e si estenda a tutti i giorni e le settimane dell’anno nella logica della condivisione che mette il povero al centro del proprio affetto.
 
La seconda grande tappa sarà la Quaresima con al centro la relazione con Gesù e la conversione a Lui fino a concepirsi come suo tempio, nella misura dei martiri ovvero del dono di sé e dell’offerta di se stessi per la vita del mondo, come solleciteranno le ultime tre domeniche di quaresima. Il tempo pasquale è pensato come il tempo della visita al territorio, della missione in atto. Tre tappe con quella di Avvento già sviluppata nelle destinazioni specifiche per le varie età. L’invito è stato ad essere laboratorio, come suggeriscono anche gli Orientamenti, scambiandosi sul sito e sul periodico diocesano esperienze e riflessioni.