VI HO CERCATO, VOI SIETE VENUTI DA ME E PER QUESTO VI RINGRAZIO!

Il primo maggio doveva piovere su Roma, lo diceva il meteo e lo immaginavamo noi visto che la pioggia ci ha fatto compagnia durante tutto il viaggio e ancora di più lo abbiamo creduto arrivando  a Cinecittà e trovando le strade bagnate e il cielo minaccioso. . . eppure non appena ha avuto inizio la proclamazione della formula di beatificazione di Giovanni Paolo II ogni nuvola è andata via e un sole caldo ha baciato Roma e tutti quei pellegrini che eravamo lì, mossi dalla stessa gratitudine per colui che non è solo una grande figura per la chiesa, ma per il mondo e per la storia tutta.
Tutto il mondo in un’unica città, ancora una volta come per la sua morte tutto il mondo si è fermato per lui, per lodare il Signore per il dono di una testimonianza tanto grande quanto umile.
Per noi ragazzi di Avola la prima grande emozione a Roma è iniziata nella fermata di Cinecittà quando ci siamo trovati a cantare, con i tanti polacchi lì presenti la stessa canzone, ma in lingue diverse, sembravamo un coro di angeli, era uno spettacolo meraviglioso e ciò che di angelico si respirava era la santità che il nostro Grande Papa ha testimoniato e che adesso noi stavamo andando a festeggiare insieme a Dio e alla chiesa tutta.
Che soddisfazione e che gioia nel poter partecipare alla Beatificazione di quel Papa che ha sempre invitato noi giovani alla Santità e che in tutta la sua vita ha testimoniato che vivendo alla luce del Vangelo e spalancando le porte a Cristo tutto questo è possibile.
Stupende le parole di Benedetto XVI rivolte al suo predecessore, parole che hanno rispecchiato il pensiero e la vita di Giovanni Paolo II e quelle che più mi sono rimaste nel cuore sono: “E poi la sua testimonianza nella sofferenza: il Signore lo ha spogliato pian piano di tutto, ma egli è rimasto sempre una “roccia”, come Cristo lo ha voluto”.
Ho sentito questa espressione molto in sintonia con l’invito di Giovanni Paolo II alla santità e la testimonianza data con la sua stessa vita: questa santità che si può raggiungere spogliandosi veramente di tutto e riempiendosi totalmente di Cristo, così come ha fatto il nostro grande Papa fino all’ultimo giorno della sua vita.
È  un bel segno per noi giovani aver vissuto con un Papa diventato Santo, ma ancora più bello è sentire nel cuore il desiderio di imparare da lui a diventare imitatori di Cristo e, perché no, anche Santi!