«MARIA MADRE DEL SALVATORE»

Omelia in occasione della Peregrinatio Mariae a Modica Chiesa Santa Maria di Betlemme - Modica
19-10-2024

Carissimi fratelli e sorelle

ci ritroviamo in questa meravigliosa Chiesa dedicata a Santa Maria di Betlemme, ai piedi del simulacro di Maria SS.ma Scala al Paradiso e a Lei chiediamo umilmente, immersi nelle tenebre, il dono della «luce vera quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9). Vogliamo fare ritorno a Betlemme, spiritualmente perché impediti fisicamente e, con Lei, chiedere al Signore misericordioso, il dono della pace: per noi, le nostre famiglie, le nostre città e il mondo intero.

Non sappiamo se la Vergine Maria fece mai ritorno a Betlemme…con il cuore di Madre crediamo di si… ma ora in punta di piedi Le chiediamo di ripercorrere la stessa strada con noi.

Il canto degli angeli in cielo e i piedi stanchi dei pastori sulla nuda terra! C’è da

mettersi in cammino senza timore perché la luce di Dio, in quel primo Natale della storia, ha squarciato le tenebre del mondo. Il primo vangelo, la prima buona notizia venne seminata nel cuore dei semplici e degli ultimi della storia, i pastori di quel tempo.

Nella povertà di una misera grotta posta ai margini del campo dei pastori, lo splendore di Dio diventa profondo insegnamento per l’uomo di ogni epoca impegnato a scalare le vette del proprio io per dettare la legge della giungla, la legge del più forte. Ma il Vangelo di Betlemme ci dice che non è così. Il Signore non ha disdegnato di entrare nella storia dell’uomo attraverso la povertà di una storia di amore, attraverso il sì di Maria e di Giuseppe.

Ha scelto la nostra vita, ha condiviso le nostre gioie e le nostre speranze. Ha voluto nascere nell’umiltà di una grotta per insegnare all’uomo la via della gioia e della speranza. «Dio da ricco che era si è fatto povero» (2 Cor 8,9) per donarci la sua gloria e il suo splendore.

La povertà è la via segnata da Dio per donarci la salvezza e la redenzione. Le storie quotidiane ci insegnano che la nostra vita è un insieme di piccoli o grandi incontri, di mille sguardi ora un po’ gioiosi ora un po’ cupi, di tante fatiche, molteplici affanni e lavori.

La vita di ogni uomo è la storia di un incontro: con i nostri cari, feriali compagni di viaggio e con le persone che il Signore mette sul nostro cammino. Quotidianamente. Quelle persone che pensavamo non esistessero: come io per voi e voi per me!

Il Natale è la festa di un Incontro. Dio ha posato il suo sguardo su ciascuno di noi. «Mentre eravamo ancora lontani e peccatori» (Rm 5,6), Lui si è interessato di noi, della nostra vita. Ha messo il suo cuore nelle nostre mani. Dio ha visto che valeva la pena amarci. Ha detto di sì all’umanità. Ecco Betlemme, ecco il Natale. Un Dio che si fa piccolo, povero e indifeso, che decide di incontrare gli uomini sulla via della povertà, semplicità e umiltà.

Dimentico del canto degli angeli, Dio si è innamorato dei piedi stanchi dei pastori! Degli ultimi. Questo è vero canto di misericordia!

Il Natale ci invita a guardare dentro noi stessi, attorno a noi, a volgere lo sguardo ai vicini e ai lontani. La debole, dura, difficile, dolorosa e complessa storia umana si è trasformata nella storia di Dio. E Dio è qui, è venuto a vivere tra di noi. Ha preso la vita di ogni uomo e l’ha fatta sua con la tenerezza che soltanto Lui è capace di avere.

A Natale celebriamo con gioia il ricordo della nascita di Cristo a Betlemme. Un avvenimento che ha segnato per sempre la storia dell’umanità. Quella grotta è

divenuto il segno di un amore unico in cui Dio, dinanzi alle chiusure meschine dell’uomo, «perché non c’era posto per loro nell’albergo» (Lc 2,7), manifesta tutto se stesso, svuota il cielo per rincorrere l’uomo e riempire d’amore la terra. È proprio questo il disegno inaccessibile di Dio.

Un progetto da leggere solamente con gli occhi della fede. Perché Dio si è fatto carne? Perché ha scelto il Figlio per darci la salvezza?

Ricordiamo che Lui ci ama, direi quasi si è «convertito» all’uomo, avvicinato alle sue esigenze, ai suoi malesseri e al suo «peccato». Dio ci sta accanto, ci ama e per questo ha voluto donarci Gesù, nella povertà di Betlemme, fuori da tutte le logiche e i piccoli mille pensieri dell’uomo. Dio non ha voluto perdere l’uomo: il suo vero tesoro.

L’ha creato per la salvezza, per la gioia, per la santità. E la via è tracciata da Gesù, dal suo amore per i poveri e i piccoli, dalla sua Croce Gloriosa. Incontro di misericordia! Il Natale di Dio è la rinascita dell’uomo, la sua pasqua! Per Lui siamo diventati la stirpe eletta, il popolo regale, gente santa.

E voi dite che è cosa di poco conto? Apriamo il nostro cuore a Lui. Dio ha sognato cose belle per noi e ci ha donato il Figlio. Sogniamo anche noi il sogno di Dio e saremo liberi da ogni compromesso. E il sogno di Dio lo si fa solo dentro la grotta e in povertà. Fuori dalla grotta c’è solo disperazione e smarrimento. E in giro di queste tragedie ce ne sono tante. Entra anche tu, con Maria e Gesù nella grotta di Betlemme.

Bambino di Betlemme…

Facci scoprire che il Natale è la festa della povertà.
La festa dei pellegrini sulle strade del mondo che guardano verso il Cielo
confidando nella Tua provvidenza e nella Tua generosità!

Bambino di Betlemme…

Facci scoprire che il Natale è la festa della gioia vera e fraterna.
Non la festa di chi corre all’impazzata per gesti ipocriti di convenienza sociale!

Bambino di Betlemme…

Rendici degni di entrare nella tua grotta. La reggia dell’amore e della luce insegni
a tutti gli uomini che la Tua venuta è per la vita e non per la morte
e che ogni cuore è il tempio di Dio e degli uomini!

Bambino di Betlemme…

Rendici uomini e donne di comunione che sappiano vivere
per l’unità e per la concordia!

Rendici aperti e disponibili verso tutti,
insegnaci che il Vangelo delle Beatitudini è per tutti,
che la povertà di spirito è grandezza e non sconfitta,
la misericordia e la mitezza rendono belli e non falliti,
la purezza di cuore avvicina a Dio e non allontana dai veri uomini,
le afflizioni sono pezzi della tua croce e non spavalderia dei potenti,
le persecuzioni sono la pienezza della vita e non insidie da evitare,
la pace è un dono celeste e non solo l’assenza della guerra,
che il Natale è nel cuore di tutti perché Dio è con tutti.

Amen!

Sia lodato Gesù Cristo!