“Rispetto. Generare relazioni autentiche” è il tema scelto per la V Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa e il versetto della Scrittura che guida i testi dei materiali è tra i più noti del Vangelo: “Lasciate che i piccoli vengano a me” (Mc 10,14).
“È il rispetto la sostanza etica a cui ancorare le nostre relazioni ecclesiali, quelle verticali come quelle orizzontali, affinché l’altro sia riconosciuto come tale: altro da me, differente. Di fronte all’altro non solo ci è chiesto di toglierci i sandali per rispettarne la sacralità e l’originalità di cui ciascuno è portatore, ma imparare a “chiedere permesso”, per incontrarne la vulnerabilità come tratto dell’umano da integrare e custodire, sempre e ovunque”- scrive Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori e adulti vulnerabili Cei, nell’introduzione che accompagna i materiali – “E il limite, se valicato, diventa non solo violazione, ma perdita per tutti di quella essenza che ci accomuna al di là di ogni gerarchia verticale e prossimità orizzontale: la dignità che ci appartiene come esseri umani. Quella dignità inviolabile che Gesù per primo ha riconosciuto ai bambini”.
Proseguendo sulla linea tracciata per l’edizione 2024, anche quest’anno il materiale è stato elaborato in collaborazione con persone toccate da vicino dalla drammatica realtà dell’abuso. Le riflessioni proposte per questa V Giornata sono infatti offerte da un gruppo del settore apostolato biblico (SAB) di una Diocesi italiana, dove, attraverso l’ascolto della Parola, è stato possibile condividere e intraprendere percorsi di verità e giustizia su abusi generati dalla violazione del mandato evangelico “Lasciate che i piccoli vengano a me”, le cui conseguenze ricadono non solo sulle vittime, ma anche sulle generazioni familiari successive. Il gruppo ha elaborato il commento biblico e ha curato anche due testimonianze: quella di una vittima, che ha trovato dopo molti anni la forza di raccontare e quella della figlia di una vittima, che ripercorre tensioni familiari inspiegate derivanti dall’abuso subito dalla madre e sempre taciuto.
Tra il materiale offertovi per questa giornata vi è una cartolina: “Essa potrà essere utilizzata per l’animazione pastorale della medesima giornata, come indicato nei testi per le veglie, e divulgandola anche in parrocchie, movimenti, gruppi per stimolare l’attivazione di quella responsabilizzazione comunitaria, quale terzo principio delle Linee Guida.” – spiega la Presidente Griffini – “In questa prospettiva la cartolina sia utilizzata anche in ulteriori momenti formativi condotti nel corso dell’anno, affinché ciascuno possa e debba fare la sua parte nella fedeltà al mandato evangelico Lasciate che i piccoli vengano a me e nell’essere attore di tutela per una Chiesa sempre più fattivamente casa sicura, che genera ed educa a relazioni rispettose e autentiche per tutti e tutte”.
Come sperimentato fruttuosamente con la IV Giornata di preghiera (il tema era “Ritessere fiducia”), si rinnova l’invito ad utilizzare i testi non solo nel momento celebrativo del 18 novembre, ma anche come occasione di riflessione, di approfondimento, di dialogo e di preghiera lungo tutto l’anno, all’interno della pastorale ordinaria.
“Rispetto. Generare relazioni autentiche”. V Giornata nazionale di preghiera