Si conclude questo sabato 2 luglio con un pernottamento al Centro di accoglienza Saint Isidore Bacanjia di Goma la penultima tappa della delegazione netina in visita alla diocesi di Butembo Beni. Domani, domenica 3 luglio, nel primo pomeriggio dovremmo finalmente arrivare a Beni, dopo un viaggio che è cominciato venerdi pomeriggio. Questo viaggio pesa in modo particolare non tanto per la durata, ma per l’assenza forzata del nostro vescovo monsignor Antonio Staglianò, impedito a prendere il volo da Roma a causa di un ritardo aereo di più di due ore dall’aeroporto di partenza a Lamezia Terme. Stasera dopo cena volevamo fare una passeggiata per le vie di Goma, ma il sacerdote direttore del Centro, l’abbè Innocent, ce lo ha categoricamente impedito, perché la città attualmente è sotto il governo dei militari che hanno imposto il coprifuoco. E in effetti, mentre di giorno le strade di Goma erano caratterizzate oggi dal tipico traffico caotico delle grandi città africane, stasera non si sente volare una mosca. Ci ha molto colpito oggi, girando in macchina per le strade di Goma al rientro dall’aeroporto, tutti i segni di festa preparati per la visita di papa Francesco che è stata poi rimandata per i ben noti problemi di salute. Tanti cartelloni per le strade, tante insegne, tante iscrizioni dedicate a questa visita … sono tutti segni rimasti in loco e non rimossi, come se per i fedeli di Goma papa Francesco dovesse veramente recarsi sul posto. Di fatti, domani domenica 3 luglio ci sarà una sola messa nella città di Goma, con la partecipazione di migliaia di fedeli che si uniranno alla messa per il Congo che papa Francesco celebrerà domani in Vaticano. A Goma non c’è il papa, non c’è il nostro vescovo, ma è come se lo Spirito Santo invogliasse noi della delegazione netina, insieme ai fratelli congolesi, ad andare avanti e fiduciosi che il Signore Gesù risorto accompagna sempre il nostro cammino, “nonostante tutto”.
Don Salvatore Cerruto