Il 27 Settembre parte il Convegno diocesano d’inizio anno pastorale

Non sarà solo una cornice formale la preghiera e la memoria dei testimoni – Giorgio La Pira, don Puglisi, le opere di carità della nostra Chiesa – nel Convegno di inizio del nuovo anno pastorale, che ci vedrà radunati insieme in Cattedrale dal 27 al 29 settembre. Si tratta, infatti, dell’orizzonte che rimanda alla fonte e alla misura evangeliche della nostra vita ecclesiale e della nostra missione. Dobbiamo sempre ricordarlo e mai dare per scontato: «Se il Signore non costruisce, invano faticano i costruttori». Da qui quel lasciarsi educare del tema che ha grande valenza teologica: dice l’iniziativa di Dio, dice come tutti noi ci poniamo anzitutto come discepoli, e così potremo offrire al mondo quello che non ha e che viene da Dio. Con uno sbilanciamento tra l’azione di Dio e la compagnia degli uomini che ci libera dal narcisismo, dall’astio, dall’amarezza, dal clericalismo.

Nelle tre sere del Convegno, ci sarà la riflessione articolata nelle varie relazioni con cui, da una parte si recepiscono i documenti dei nostri vescovi sul Mezzogiorno e sull’educazione, dall’altra si tracciano alcune coordinate del nuovo anno pastorale. La prima sera il prof. Pietro Fantozzi ci aiuterà a cogliere alcune sfide che nascono dalla nostra collocazione nel Sud, mentre Gaetano Giunta ci indicherà alcuni possibili percorsi di impegno. Il secondo giorno, al centro del Convegno, ci sarà la relazione del nostro Vescovo, nella sua funzione di guida come apostolo e maestro, per restare ancorati al Maestro per eccellenza che è Gesù (in questo va colta anche l’eco del nostro Sinodo) ed imparare da lui i tratti di un’educare veramente liberante. Il saluto della Chiesa dell’Aquila darà un timbro particolare alla nostra comunione: ci ricorderà come il Vescovo ci lega a tutte le altre Chiese e come noi restiamo vicini alle sofferenze dell’Abruzzo anche oltre le prime emozioni. Il terzo giorno quindi ci sarà la relazione di mons. Vittorio Nozza, con la ricchezza di esperienza e di sapienza che proviene dalla guida di un organismo come la Caritas Italiana, impegnata a legare l’ascolto e la celebrazione alla testimonianza di vita nel territorio. 

Sarà consegnato il “calendario diocesano”. Sappiamo già che il secondo venerdì di ottobre, novembre e gennaio avremo incontri unitari per continuare a riflettere – con don Nisi Candido – sul lasciarci educare dalla Parola, dell’Eucaristia, dai Poveri. Non è secondario che nel calendario ci siano quindi gli incontri di settore raccordati al tema generale e gli incontri dei consigli pastorali, presbiterali, di coordinamento pastorale: a ricordarci che c’è la possibilità di un confronto ampio e corale, evitando però di ripetere quello che già sappiamo o sentiamo come cassa di risonanza tutta nostra, cercando invece di aiutarci a capire anzitutto dove il Signore ci vuole condurre. Sarà anche più facile – in sintonia con la larghezza del cuore del Signore – vivere effettivamente le comunità di parrocchie come occasione per valorizzare carismi e moltiplicare energie a servizio del Regno.

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