Il Viandante e l’Ombra #1

Il viandante continuò la sua ricerca. Giunse quel giorno in una grande piazza e vide solo un uomo vestito di bianco. Si guardò indietro e a malapena poté accorgersi che la sua ombra lo seguiva a distanza. Acqua a catinelle scendeva dal cielo e mancava il sole, così splendente quasi sempre in quel paese. Restò stupito del fatto che le strade erano deserte e nell’aria si percepiva certa desolazione. Comprese immediatamente che qualcosa stava accadendo. Vide l’uomo vestito di bianco implorare un crocifisso ligneo, mentre dintorno solo silenzio. Un “silenzio assordante”, pensò d’istinto e si accorse d’aver usato un “ossimoro” per descrivere la “cosa”.

Già-si interrogò esitante- per dire le “cose” della realtà vera pare indispensabile ricorrere agli ossimori: la verità di ciò che accade è troppo profonda perché possa essere nominata con delle parole o anche con dei concetti, sia pur a fatica pensati. Esiste una polifonia della realtà che solo un orecchio educato può cogliere, almeno in una parte, perché l’altra o le altre (infinite parti) restano oscure come il mistero. Fu l’ombra a ridestare l’attenzione del viandante che si trastullava con queste considerazioni. Erano, nel frattempo, giunti davanti all’uomo vestito il bianco e bisognava sapere “chi” fosse quell’uomo morto sulla croce. “Chi è quest’uomo?” L’uomo vestito di bianco rispose: “È Gesù nazareno morto per noi, per amore, per la nostra salvezza; a nome di tutti, io sto invocando che ci aiuti in questa pandemia, perché stiamo morendo e siamo in preda alla paura, all’angoscia”. “Perché potrebbe farlo proprio Lui”, incalzò il viandante. “Perché Gesù è Dio, il Figlio eterno del Padre che si è fatto uomo ed è stato vittorioso sulla morte, risorgendo”. 

Una luce accecante penetrò la mente del viandante. D’un tratto l’ombra sparì e si sentì come trasportato in un’altra dimensione. Dall’alto di un monte vide tutta la terra desolata e gli umani asserragliati ognuno nelle proprie case, nello sconforto e nello strazio per tanti che morivano. L’ombra nera di un morbo, con velocità si diffondeva dappertutto e molti – uomini e donne, piccoli e grandi- pregavano. L’uomo vestito di bianco – solo in quello spazio della grande piazza- era come il collante misterioso di milioni di persone che invocavano aiuto al Dio, come cerve assetate anelavano ad acque pure per essere salvati. Ritornato in sé, riprese il cammino con un pensiero fisso: l’uomo vestito di bianco crede in un uomo che è davvero Dio! “Sarà un ossimoro anche questo”, osservò sapientemente l’ombra.

(Lo pseudo Nietzsche al tempo del Coronavirus)