Il Viandante e l’Ombra #2

Da quelle parti, piuttosto vicino, in un’altra piazza, c’era un palazzo importante per quella città e per tutto il “bel paese”. Dentro, pochi uomini e donne discutevano su come governare la situazione disastrosa creatasi per il contagio di un virus che, in quella sede, denominavano Covid-19. Il Viandante comprese il significato di quella “agorà” e l’idea di fondo messa in gioco di continuo in tutti gli interventi: ritenevano quei governanti di poter debellare questo nemico sconosciuto e invisibile, ma di trovarsi adesso rischiosamente imballati dall’implosione del sistema, perché la vera pericolosità del morbo stava nella sua velocità di diffusione. Perciò si videro costretti a tenere tutti in casa, perché il contatto poteva diventare contagio. Il capo del gruppo avrebbe poi comunicato alla gente questa necessità, spiegando loro bene e con calma le “cose”. Disse infatti che – pur essendo individui- siamo tutti una comunità, appunto una “comunità di individui” e ognuno doveva fare la propria parte, cioè stare a casa. Dappertutto veniva proclamato lo slogan #IoRestoACasa. E, obiettivamente, il capo -con una certa pacatezza- riferì tutto quanto c’era da sapere, in quel momento.
 
L’ombra sospettosa suggerì al Viandante che forse poteva esserci altro, ma venne tenuto nascosto, avendo il capo recitato la parte del “sapiente bevitore di vino” che non trangugia il nettare della botte tutto di un colpo. Si! pensò il Viandante, appena sentì nominare la botte, come soggiogato dal potere del riflesso condizionato: “un colpo al cerchio e un colpo alla botte”. D’altra parte bisogna procedere con gradualità. Tanto più nell’era dei social network (che appunto era quella), nella quale – come disse un saggio semiologo- “milioni di stupidi prendono a parlare come fossero premi Nobel”.
 
E, comunque, un ben altro saggio disse – tot capita, tot sententiae-, frase attribuita al commediografo romano Terenzio, cosi famosa che non ha bisogno di traduzione, il cui senso però è chiaro: c’è da attendersi una eterogeneità di opinioni e di giudizi in presenza di tante persone. Anche il Viandante perciò voleva dire la sua, perché non era convinto della “comunità di individui”. Gli sembrava un ossimoro, ma qualcosa formicolava nella sua mente: con gli individui sarà difficile risolvere problemi comuni! Forse con le persone, si!
(Lo pseudo Nietzsche al tempo del Coronavirus).