Il Viandante e l’Ombra #5

Si ricordò il Viandante di aver letto in un’altra pergamena più recente un bel racconto su un gruppo di porcospini, i quali – dovendosi difendere dal freddo glaciale- si rintanarono in uno spazio angusto. Accadde loro che per “uno stralcio di tempo” dovettero dimenarsi tra soffrire il freddo (per quando erano distanti gli uni dagli altri) o il dolore (per quando avvicinandosi si pungevano reciprocamente con gli aculei). Era necessario, dunque, trovare la “giusta distanza”. L’ombra osservò che per gli esseri umani era molto più difficile che per i porcospini della pergamena: perché gli esseri umani sono “speciali”, a causa della loro cosiddetta libertà. Ritengono, infatti, di essere liberi di agire oltre ogni costrizione. In realtà, le regole restrittive del distanziamento sociale a molti parevano insopportabili, a tal punto che pareva preferissero pianificare la morte necessaria di centinaia di migliaia di loro, pur continuare con i loro movimenti di merce e di persone. Tra l’altro, questa posizione, veniva giustificata come possibile perché scientifica: l’immunità del gregge sarebbe stato l’esito finale del “sacrificio degli eroi”, perché, nel mentre il morbo progrediva e si diffondeva, anche gli anti corpi sarebbero cresciuti tra la popolazione.

Il Viandante trovò davvero curioso questa fiducia cieca nella scienza e, soprattutto, quell’affidamento quasi superstizioso e magistico conferito all’aggettivo “scientifico”.  Sorvolò sulla questione. Dovette però ammettere che il pensiero soggiacente a quella proposta scientifica non derivava dalla scienza, ma da ben altra insipienza o sapienza (a seconda della prospettiva dalla quale ci si mette a ragionare): che i singoli individui possono benissimo essere sacrificati per il bene dei gruppi più ampi, specialmente se si dovesse trattare di soggetti deboli, fragili come gli anziani e gli ammalati o, comunque, attese le condizioni delle società dell’ipermercato e del commercio, soggetti inutili alla macchina produttiva e riproduttiva, di cui volentieri ci si potrebbe sbarazzare, con beneficio dell’Istituto di previdenza sociale che non pagherebbe più le loro pensioni. Tutto questo sembrò all’ombra insopportabile anche solo immaginarlo, tanto era assurdo. Tuttavia si sa che l’assurdo – inimmaginabile dal pensiero- può diventare “prassi corrente”. Si tratta- osservò il Viandante- di capire la priorità: i singoli o il gruppo. D’altronde ricordò- per esempio- che in tempi più remoti c’erano guerrieri i quali “gettavano giù dalla rupe” i bambini ritenuti non adeguati, perché con scarso peso, o anche alle origini i nostri avi australopiteci buttavano via i bambini appena nati se la madre fosse stata impedita a cacciare il cibo del branco.

L’ombra notò che il Viandante a un tratto inorridì e si tacque! Come se una fitta tenebra fosse entrata nella sua anima e ora gli impedisse addirittura di respirare. La cosa divenne tragica perché il Coronavirus, pareva (!) avesse a che fare principalmente con i polmoni e la respirazione. Ecco il motivo della corsa, non agli armamenti, per questo momento, ma ai respiratori per le sale di terapia intensiva. La mancanza di respiro del Viandante era stata causata da una visione spettrale, però.
(Lo pseudo Nietzsche al tempo del Coronavirus)