Il Viandante e l’Ombra #4

 Il clima era piuttosto teso in quell’assemblea di senatori, benché non mancasse chi chiedeva di restare uniti in un momento così drammatico: il paese si salverà solo lavorando insieme, mettendo da parte ogni volontà di contesa. Così, d’altronde chiedeva un Inno nazionale, cantato dalla gente quando usciva sui balconi a prendere una boccata d’aria: stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Ora era il tempo di essere compatti, di stringersi, idealmente, visto che occorreva stare distanti, per evitare il contagio del morbo. Non tutti erano d’accordo sulle regole da imporre alla gente: sembrava ad alcuni che bloccare del tutto il paese avrebbe raggiunto il nefasto scopo di impoverire la gente e di farli morire di fame. Eppure, non c’era modo di difendersi dal Covid-19 se non attraverso il “distanziamento sociale”, almeno fino a quando gli scienziati non avessero scoperto un farmaco, un vaccino che permettesse di tener sotto controllo il virus, rendendo possibile una “aliquale convivenza” con la malattia. Il Viandante ammise che gli umani erano davvero “esseri dotati di logos”, illuminati e competenti in tanti campi dello scibile. Notò anche che le loro conoscenze erano preferibilmente orientate agli aspetti tecnici delle cose. È scientifico! Lo dice la scienza! È una conoscenza esatta e vera perché è sperimentabile, osservabile! Erano queste affermazioni continue di cui i senatori si riempivano la bocca, lasciando intendere che chi propendeva su temi più valoriali, in fondo chiacchierasse. D’altronde la preoccupazione del momento era come far soldi, dove prenderli e spenderli, come farli arrivare. L’impostazione era economicistica, del tutto, mentre il futuro urgeva ben altre domande, su come cambiare mentalità, approccio culturale, stili di vita, geopolitica e convivenza civile, specialmente in riferimento all’ambiente, alla natura – che alcuni chiamano creazione. Fu l’ombra, con la sua perspicacia a far notare al Viandante che tutti (benché opposti in fazioni diverse) puntavano a qualcosa di nascosto (e neanche tanto latente), come se il loro parlare, la loro retorica perseguisse un’altro fine. “Hai ragione -disse il Viandante all’ombra- tutti hanno in mente il consenso del popolo”. D’altronde nelle democrazie funziona così: il consenso popolare elegge chi governa ed è piuttosto chiaro che dopo questo “stralcio di tempo pandemico” si giungerà alla resa dei conti. Del bene e del male c’è chi dovrà assumersi la responsabilità. Non lo ha detto il capo che sono una “comunità di individui”? E nelle pergamene del passato si trova scritto una frase che ben si addice agli individui: homo homini lupus.
 (Lo pseudo Nietzsche al tempo del Coronavirus)