IN ARCHIVIO IL PRIMO FESTIVAL DI POP THEOLOGY. UN INIZIO PROMETTENTE

Il primo Festival di Pop Theology, promosso dalla Diocesi di Noto, in collaborazione con il Comune di Noto, va in archivio, riscuotendo entusiasmo e numerosi consensi.
Si è concluso sabato 29 agosto 2020, con il concerto di Giovanni Caccamo, giovane cantautore siciliano, originario di Modica. Una serata dedicata alla buona musica, alla riflessione e alla ricerca di nuovi modi per comunicare i grandi temi della vita, per sentirne un gusto nuovo e orientarla verso qualcosa di più grande, che per il credente è Dio, per chi non crede è comunque un cammino verso un traguardo, un obiettivo per cui valga la pena coinvolgersi.

Il concerto è stato realizzato secondo le misure in vigore per contrastare il Covid-19; prezioso è stato l’apporto dei Volontari Scout di Noto 1 e della Protezione Civile. I giovani volontari hanno garantito l’accesso contingentato e la rilevazione della temperatura per gli spettatori, che hanno assistito allo spettacolo in tutta sicurezza.

La serata è stata introdotta da Tonino Solarino, psicoterapeuta e organizzatore dell’evento, che ha contestualizzato il tema della serata: “Ciò che è… ETERNO!”; “l’eterno – afferma Solarino – può stare in una giornata o in un istante. Ognuno di noi, solo se si interroga, può intuire ciò che non passa e rimane per sempre”.
Prima di dare il via all’ultima serata del Festival, si è tenuto un minuto di silenzio per ricordare Evan, il bambino rosolinese venuto a mancare qualche settimana fa a causa dei maltrattamenti ricevuti in famiglia.
L’ultima serata del Festival di Pop Theology, si aperta con una sorpresa, sulle note di “Come Vorrei” e di “Gira al primo arcobaleno”, cantate da Luna Massari, bimba ragusana protagonista all’ultima edizione dello Zecchino D’Oro.

Il Vescovo di Noto, prima del concerto di Caccamo, ha introdotto la serata con un suo intervento, riuscendo, in modo accattivante, a legare le parole del grande poeta Giacomo Leopardi con quelle del giovane cantautore. “La musica e le canzoni – sottolinea Mons. Staglianò – sono come un aratro: solcano l’anima, seminando parole di speranza, da cui vengono fuori frutti significativi, germi di bene”.
Nel corso del suo intervento il Presule netino ha invitato Caccamo a mettere in musica l’“Infinito” di Leopardi, così da dare un nuovo impulso a questo testo già immortale, così da aprire nuove piste di riflessione, inedite prospettive di senso e maggiori stimoli di pensiero per le giovani generazioni.
Secondo il Vescovo di Noto attraverso la musica e le canzoni si riescono a toccare le corde dell’anima, e in questa prospettiva la Pop Theology diviene un nuovo processo di comunicazione di temi importanti legati alla vita e alla ricerca di senso da parte dell’uomo. “I cantanti – ha dichiarato Staglianò – sono dei poeti con i loro testi, e questi sono utili alla Pop Theology perché aiutano a compiere un discorso ‘pensante’ sull’amore e anche su Dio, così da neutralizzare anche tutte le false concezioni che circolano sul tema della fede, alimentate da un certo cattolicesimo convenzionale che tradisce l’immagine vera del Dio di Gesù Cristo, solo e sempre amore, un Dio che non sa fare il male, ma è capace solo di compiere il bene”.

Giovanni Caccamo, anche a Noto, ha realizzato una serata sold out (tutto esaurito) sulle note delle sue canzoni e non solo. Il concerto si è aperto sulle note di “Puoi fidarti di me”, al fine di realizzare un rapporto di fiducia con gli spettatori, così come ha spiegato nel corso della sua esibizione. Diversi i brani presentanti da Caccamo, che al pianoforte e con la sua voce, ha emozionato i presenti; tra i pezzi dei suoi album: “Quanto ti ho desiderato”, “Ritornerò da te”, “Silenzio”, “Via da qui” e “Mezze verità”; nel corso della serata ha ricordato gli inizi della sua carriera come cantautore con “Adesso è qui” dell’artista Malika Ayane, ma sono stati ricordati grandi della musica italiana come Battisti, Patty Pravo e Battiato, che ha creduto e scommesso su Giovanni Caccamo.

“Con la mia musica – ha spiegato Caccamo – cerco di raccontare il mio passaggio emotivo su questa terra. Cosa è realmente importante? Oggi corriamo sempre più, siamo circondati da slogan per consumare sempre più, l’io diviene sempre più illusione. Vi invito a trovare un paio d’ore per dedicarsi del ‘tempo analogico’ e stare insieme con le persone amate, o passeggiare un po’ in solitudine. Perché solo l’amore può salvare!”.
Giovanni Caccamo con i suoi pezzi non ha semplicemente allietato la serata agli spettatori, ma anche contribuito a riflettere sul tema del Festival “L’anima cerca in senso l’arte la esprime”, contestualizzando ogni brano da lui cantato.

Dopo l’esibizione di Caccamo, il vescovo di Noto ha voluto ringraziare gli intervenuti con una canzone da lui composta, “sibilo di infinito”, accompagnato alla chitarra dal diacono Franco Agosta, direttore dell’ufficio diocesano per la Pop Theology. La canzone nella parte finale è un incalzante ritornello: “Indimenticabile sei!”, come un invito a lasciare un segno nel tempo, un segno di speranza, di coraggio, di perdono, di amore donato, di pace, di riscatto rispetto ai quotidiani fallimenti della vita.
Il bilancio dell’evento è certamente positivo, ha visto impegnati diverse persone, tutte accomunate dal desiderio di lanciare questo processo comunicativo del Vangelo, mediante la riflessione pop teologica. Adesso si volta pagina e si inizia a lavorare per una seconda edizione.

L’evento è stata una scommessa in questa estate inedita, nel quale la Diocesi di Noto e la Fondazione san Corrado hanno creduto fin da subito, e grazie al patrocinio del Comune, si è potuto realizzare. L’evento ha visto come media partner l’emittente Video Regione, che ha trasmesso sui i propri canali le due serate del festival.