#L’Amendituttinoi. Il vescovo di Noto: Ripartire col cuore e con la mente

 Per riflettere sulla sfida della ripartenza dopo il lockdown dei mesi scorsi, impostoci per limitare la diffusione del Covid-19, il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, servendosi delle potenzialità comunicative della Pop Theology, ci regala una canzone che è un invito a ritrovare coraggio, a dare slanci nuovi al cuore e alla mente, perché da questa pandemia possa sorgere un mondo migliore e – per chi crede – una fede più matura.
#L’Amendituttinoi è il titolo di questa canzone che si muove sulle note della melodia di “Amen” di Francesco Gabbani. “Amen” per i cristiani rischia di diventare una formula stanca, abitudinaria, convenzionale, svuotata di significato, come la chiusa di una preghiera che non chiede e non spera più. 
Con #L’Amendituttinoi, il vescovo di Noto vuole dirci che “Amen” vuol dire di più: Sì, ci sto, mi coinvolgo, mi immedesimo, divento “empatico” e partecipo anche io a questa “lotta umana” perché sorga un’umanità più bella e autentica. 
“Devi cambiare la tua umanità” recita un passaggio della canzone e mentre “la tecnica adesso tace”, la vera ripartenza non può non partire dalla “risurrezione” della nostra umanità.
Il testo della canzone è ricco  di citazioni – da quella più illustre del grande filosofo a quella più “popolare” del cantante – disseminate qua e là: da Martin Heidegger a Emanuele Severino, passando per Rino Gaetano, fino a Karl Rahner. Sono parole umane, ma anche parole «poetiche», capaci di risvegliare ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso nel profondo del cuore, capaci di stupire, di solleticare cuore e mente, di smuovere e di provocare.