Ecologia umana, cambiamenti climatici, agricoltura eco-biologica e crisi di valori sono stati i temi affrontati domenica 29 aprile nel convegno “Ambiente innovativo”, organizzato nello Spazio culturale “Meno Assenza” dal Movimento Azzurro con il patrocinio del Comune di Pozzallo e della Diocesi di Noto. Il dibattito moderato dalla senatrice Marisa Moltisanti, presidente del Coordinamento regionale del Movimento Azzurro, è stato ricco e vario grazie all’alto profilo dei relatori.
L’occasione per esplorare e discutere temi, prospettive e proposte di ricerca è stata offerta dal libro «Dieci parole per pensare, vivere e amare- Decaloghi per una ecologia umana, sapienziale» (2011), di monsignor Antonio Staglianò, vescovo di Noto.
Grazia Dormiente, presidente dell’Associazione “Giorgio La Pira”, ha posto l’accento sull’ascendenza lapiriana di alcuni concetti ispiratori di quell’ambientalismo fautore dell’equilibrio tra natura e sviluppo e dell’ecologia umana di cui tratta Staglianò. La studiosa, seguendo le suggestioni emerse dalla lettura dei Decaloghi, ha parlato della necessità di coniugare il respiro della vita con il respiro della natura e del creato.
Bartolomeo Buscema, ingegnere meccanico, giornalista scientifico, ricercatore industriale nei settori delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, ha sottolineato come ognuno di noi, nel quotidiano, può praticare azioni virtuose per ridurre l’impronta antropica sul clima, senza aspettare l’intervento dei decisori politici che richiede tempi eccessivamente lunghi. «L’uomo – ha concluso Buscema – è nella natura. Nel difendere la natura, difende se stesso».
Un concetto, questo, ripreso da Maria Laura Fois, nutrizionista, studiosa delle tradizioni alimentari della Sardegna, nel suo intervento su “Tipicità e ambiente, l’alimentazione ancestrale mediterranea”. Migliorare la qualità degli alimenti, recuperando le antiche tradizioni, significa, secondo la Fois, migliorare la qualità della vita. Corrado Monaca, già presidente nazionale del Movimento Azzurro e oggi ambasciatore dell’area euro-mediterranea per l’associazione ambientalista, ha presentato una sintesi efficace dei temi racchiusi nei Decaloghi di Staglianò, sottolineandone l’alto valore educativo e formativo.
Nelle conclusioni il Vescovo ha sottolineato come il rischio di un declassamento della fede cattolica a religione civile porti ad un conseguente degrado dell’uomo. I guasti di ciò sono sotto gli occhi di tutti: la crisi, cui stiamo assistendo, non è soltanto economica, ma è anche sociale, etica, di senso e di valori. Da qui la proposta, contenuta nei Decaloghi, di un’ecologia nuova, in cui questione ambientale, conflitti sociali e dignità e libertà dell’uomo siano inscindibilmente legati.