LETTERA APERTA AI GIOVANI: VEGLIAMO SUL FUTURO

Carissimi giovani,
ci rivolgiamo a ognuno di voi con la speranza di avere un po’ della vostra attenzione sottratta ai tanti impegni che spesso vi caratterizzano. Siamo un gruppo di persone che si occupa di pace e di nonviolenza su percorsi cristiani. Abbiamo pensato di rivolgerci a voi, perché crediamo in modo convinto che la pace vi riguardi, vi appartenga come valore in sé e come dimensione importante nel processo della vostra crescita e maturazione. Ai tanti piagnistei, ai numerosi predicatori di sventure, riteniamo che voi per primi avete nella vostra indole, nel vostro corredo genetico le motivazioni per contrapporre inni di vita, sguardi di speranza e azioni di trasparente tenerezza. Il prossimo Natale sarà ancora una volta occasione per rivivere tradizioni più o meno sentite, riti a volte formali; inoltre la perdurante crisi economica rischia di scagliarsi contro le nostre consolidate abitudini, compromettendo scelte e prassi non sempre sentite come autentiche. Proprio a partire dall’autenticità che sempre caratterizza il vostro agire, vorremmo augurarvi un Natale credibile che straripi di speranza, che inondi di benessere chi vi incontra, che mostri nei vostri volti il calore dell’amicizia e della generosità. E’ consuetudine che il primo gennaio la comunità cristiana preghi per la pace nel mondo; quest’anno vorremmo che questo appuntamento fosse arricchito della vostra presenza. Sappiamo che molti di voi non credono e da anni non entrano in una chiesa, ma confidiamo che queste motivazioni non vi trattengano dal partecipare: ci precludereste la possibilità di conoscervi e di ritrovarci insieme per un fine alto, per uno scopo nobile che è quello di vegliare sul futuro, e voi del futuro siete i primi cantori, i protagonisti assoluti, l’espressione più autentica. Non importa se alcuni di voi non se la sentiranno di pregare, fondamentale sarà esserci per testimoniare che la pace interessa anche voi, che la nonviolenza è più affine a voi perché è scelta controcorrente e come tale vi qualifica, che invocare la pace senza giovani è come tradirne la sua natura più intima. Per queste e per altre ragioni che ognuno di voi vorrà darsi, vi diamo appuntamento il primo gennaio 2012, alle 20 presso la chiesa di S. Pietro a Modica; consentirete a chi partecipa di sperare in un futuro migliore e a voi stessi di riscattare i tempi del compromesso e delle stanchezze.  Vi ringraziamo di cuore per averci dedicato un po’del vostro tempo.