Un sinodo minore e la seconda Lettera pastorale

 Il quarto anniversario della salita al Cielo di Mons. Salvatore Nicolosi, amato e indimenticato Pastore della nostra Chiesa netina, è stato vissuto in un clima di commosso e partecipato raccoglimento. “Non si tratta di un ricordo -a noi non basta ricordare”, ha detto il nostro Vescovo nell’omelia tenuta alla presenza del’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice e del Vescovo di Montepulciano, Mons. Stefano Manetti. Salutando i parenti di Mons. Nicolosi presenti al rito di suffragio, il Sindaco di Noto, i numerosi fedeli e i tanti presbiteri e diaconi, il Vescovo ha continuato dicendo: “Noi vogliamo fare memoria del nostro amato predecessore, perché se la nostra memoria è sentita, è come se colui che ricordiamo fosse ancora presente qui fra noi”. Non solo, “vogliamo fare memoria di lui per fare traboccare il nostro cuore dell’affetto che gli abbiamo voluto”. Ma anche e, soprattutto, “per sperimentare come il suo magistero, nel ricordo, possa ancora guidarci nello svolgimento del nostro servizio episcopale”. E per rendere ancora più vivo il ricordo, Mons. Staglianò ha richiamato tre segni, frutto dell’amore e della generosità del Vescovo Salvatore, che hanno coinvolto emotivamente tutti i presenti. Tre segni vivi: la sua Croce pettorale, portata oggi da Mons. Lorefice, il suo anello portato durante il Concilio Vaticano II, donato al vescovo Antonio, e il suo Pastorale, donato alla Diocesi. “Con il suo magistero -ha concluso mons. Staglianò- segnato particolarmente dall’evento del secondo Sinodo diocesano, ”Scoprire Gesù lungo le nostre strade”, Mons. Nicolosi ha voluto indicare alla nostra Chiesa un cattolicesimo che dà spessore al Vangelo. Infine il gioioso annuncio: l’imminente presentazione della seconda Lettera pastorale sulla Verità che trinitariamente si configura a Gesù Cristo e la prossima indizione di un “Sinodo minore” alla luce della Evangelii Gaudium di Papa Francesco, sulla scia del Sinodo diocesano, invitando, nel contempo, Mons. Lorefice a dare il proprio contributo a questo discernimento. Nel suo intervento Mons. Corrado Lorefice, con commozione, ha salutato il vescovo, la “sua” Chiesa netina, e ha ricordato Mons. Nicolosi citando la prima lettura – la chiamata di Samuele – come colui che, anche in tempi difficili, ha saputo aiutare a discernere la voce di Dio. Non ha fatto mancare alla sua Chiesa l’orientamento che solo la Parola può dare e, come vescovo fatto popolo, ha saputo far crescere la profezia e il servizio nel tessuto della Chiesa di Noto. Don Corrado ha sottolineato anche l’affetto di Mons. Nicolosi per i piccoli, luogo in cui la Parola di Dio è in atto e ha ricordato come al Sinodo, nella votazione finale lui rispettò la decisione dell’assemblea sinodale che il primo capitolo riguardasse la Parola, ma sarebbe stato d’accordo nel mettere all’inizio il capitolo sul Vangelo annunziato ai poveri. E, comunque, quello che conta è lasciare che la Parola ci converta e che i piccoli restino al centro, e che non manchi chi aiuta a discernere la voce di Dio