Epifania di Nostro Signore.Messaggio di S.E. Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto

Epifania: svela il vero Dio, ma mostra soprattutto il vero uomo

Carissimi figli dell’amata Chiesa di Noto,
Epifania è una festa tutta natalizia. Esprime quanto veramente a Natale è accaduto: il Figlio di Dio è nato nella carne degli uomini. Epifania è manifestazione, svelamento, dichiarazione senza equivoci. Quell’evento appartiene a tutti, è per tutti, ha un senso universale. I sapienti del mondo, da ogni parte della terra, convergono in quel punto, il quel territorio, giungono a quella grotta per adorare ‘la verità in persona o la persona della verità’. Anche il cosmo è coinvolto in questo riconoscimento. Si, realmente, Colui che è nato nella grotta di Betlemme è il salvatore. Porta una salvezza che rende ragione della bellezza dell’umanità di tutti, piccoli e grandi, pastori e magi. C’è una predilezione per i poveri che non esclude per nulla i ricchi e realizza armonia, comunione, giustizia e misericordia, donate a tutti gli uomini che Dio ama. Perciò elargite con abbondanza effettivamente a tutti gli uomini, perché Dio li ama tutti: solo qui c’è il fondamento dell’universale uguaglianza tra gli uomini, l’amore di Dio manifestato a Natale. Oh! Grandezza del mistero dell’epifania: siamo pensato dall’Eterno e in questo pensiero custoditi e amati da un Dio che mostra il suo vero volto di Abbà, di papà.
Perciò, dunque, se l’Epifania manifesta, rivela, mostra, espone il significato vero del mistero apparso sulla terra a Natale, da parte nostra occorre che rivestiamo occhi nuovi, per poter vedere, ammirare, contemplare. Non basta infatti che qualcosa si lasci vedere, è necessario una vista degli occhi capace di accogliere questa visione. Ecco perché l’epifania urge conversione del cuore, perché non si vede che con il cuore: è un cuore, ovviamente, non senza intelligenza, non senza la luce della sapienza. Resta però un cuore, che deve voler amare come il mistero esige, come l’annuncio natalizio richiede: non nelle astrattezze delle idee, ma nella carne della condivisione e della carità. Nel tempo natalizio non possiamo pertanto estetizzare il cristianesimo a tal punto da  ‘godere del tempo datoci in questa vita’ secondo i canoni imposti dalla società dei consumi e le frivolezze consumate alla ricerca del piacere per sé in faccia alla sofferenza degli altri. Il Dio nella carne non è il Dio delle idee. Con il Natale, infatti, ogni idea religiosa su Dio deve essere discussa e confrontata con quella carne che lascia contemplare Dio presente nel mondo come carità, partecipazione al dolore umano, speranza dentro i drammi della vita, luce di liberazione nelle tenebre delle alienazioni umane, sapienza di Dio nelle stoltezze sfiguranti la dignità delle persone deboli, ferite, afflitte.

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07-01-2011