Carissimi fratelli e sorelle,
in questo nostro andare verso il Natale, incontriamo oggi la fanciulla di Nazareth, la Vergine Maria, l’Immacolata, colei che con il suo «si» ha reso possibile l’inizio di un tempo di grazia per tutta l’umanità intera, ferita e mortificata dall’antica colpa come ci ha ricordato il libro della Genesi. «Sarete come Dio» disse il serpente ad Adamo ed Eva.
Quanto è triste, angusto e limitato l’atteggiamento dell’uomo che si separa da Dio e quanto è feconda, invece, la vita di chi si rende disponibile all’azione di Dio: come Maria. Quanto è meschino l’atteggiamento di non saper riconoscere la propria colpa, il proprio sbaglio, scaricando la colpa su Eva, che è pronta pure lei a fare la stessa cosa: «Il serpente mi ha ingannata».
Simili atteggiamenti non hanno futuro, non creano relazioni sincere, anzi li distruggono. Con Maria, noi ci apriamo al futuro che viene da Dio, un futuro fatto di grazia per noi e per tutti gli uomini.
Le scelte di Dio sorprendono sempre. Il Vangelo non ci conduce nei palazzi sontuosi dei re, delle persone che contano, ma ci porta in un piccolo villaggio, insignificante, senza alcuna storia. Quello che per gli uomini è di poco conto, che è marginale, periferico, Dio lo sceglie per compiere le sue opere meravigliose. Lo aveva ben compreso l’apostolo Paolo quando scrivendo alla Comunità di Corinto dice: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Cor 1,27).
Entrando da lei l’angelo disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». Maria è “piena di grazia”. Non è piena di orgoglio. Maria è grande perché umile, perché si lascia riempire da Dio ed è interamente amata, cioè Sua. Con lei inizia la storia di uomini e donne amati non per merito, ma solo per grazia.
Attraverso la vicenda di Adamo ed Eva comprendiamo il mistero della colpa originale, quella inclinazione che spinge l’umanità a compiere il male, alla discordia, alla divisione. Ancora oggi il male continua a spingere uomini e donne alla esaltazione di sé, a lasciare spazio all’orgoglio, a pensare a se stessi. Ed ecco divisioni, ingiustizie, odi, distruzioni, conflitti, guerre. Il tentatore continua a insinuarsi nelle pieghe più profonde dei cuori degli uomini: si sciolgono i legami e si moltiplicano le divisioni.
Ma Dio è con noi. Il Signore non si è stancato di noi, per questo l’Avvento ci ricorda che viene Colui che è venuto a liberarci da quel mistero di divisione e di discordia. Per questo viene tra di noi, per renderci «santi e immacolati» in questo mondo.
Maria è raffigurata nella tradizione mentre calpesta un serpente, l’antico tentatore. Spesso è posta proprio su un globo, cioè il mondo intero, perché la salvezza non è per pochi, per privilegiati. La grazia è per tutti ed è un dono, perché ha un donatore, Dio, che ci ama e rende piena di amore la nostra vita. Dio libera dalla paura di Adamo, perché non viene per condannare ma per salvare; non per giudicare ma per liberare dai giudizi e insegnarci ad amare amandoci Lui per primo.
Il Vangelo non è un insieme di regole, ma l’annuncio gioioso di Dio che entra nella nostra vita per renderla migliore. Il Verbo si fa carne, uguale a noi in tutto tranne che nel peccato per liberarci dal male che distrugge. Il Papa ha detto che il male ci inganna facendoci credere di potere stare bene senza gli altri o vivendo contro gli altri; ci riempie di cose e ci svuota di amore e di persone. Il diavolo imprigiona il cuore.
Oggi contempliamo Maria. Riconosciamo in lei il «sorriso di Dio» diceva Papa Benedetto, che ci fa capire quanto siamo importanti perché amati, capaci di sorridere noi al prossimo proprio perché Maria sorride alla nostra vita.
Siamo «santi e immacolati» se ascoltiamo e prendiamo sul serio la Parola, seme che Gesù lancia nella terra buona del nostro cuore.
L’Immacolata Concezione di Maria ci ricorda che anche noi possiamo essere «puri di cuore», beati che vedranno Dio. Maria ci aiuti ad avere occhi puri, liberi dalla diffidenza, dalla ricerca della pagliuzza nell’occhio del fratello che non ci fa riconoscere nell’altro il nostro prossimo. Puro di cuore non significa essere ingenuo. Puri lo diventano i piccoli che ci passano avanti nel Regno dei cieli perché si lasciano amare da Gesù.
Accogliamo anche noi, come Maria, la promessa di Dio. Come è possibile un mondo nuovo, liberato dal male? Come è possibile una vita nuova nella pace? Non abbiamo tutte le risposte ma sappiamo però che nulla è impossibile a Dio.
La forza è la sua, non la nostra! Facciamo del nostro cuore un presepe dove la sua Parola possa dare frutto, prendendola sul serio, generando i frutti di amore nella vita. Maria è la donna della Parola. Seguiamo la nostra Madre, leggendo il Vangelo e mettendolo in pratica.
Scrive Papa Francesco in Dilexit nos: «Invece di cercare soddisfazioni superficiali e di recitare una parte davanti agli altri, la cosa migliore è lasciar emergere domande che contano: chi sono veramente, che cosa cerco, che senso voglio che abbiano la mia vita, le mie scelte o le mie azioni, perché e per quale scopo sono in questo mondo, come valuterò la mia esistenza quando arriverà alla fine, che significato vorrei che avesse tutto ciò che vivo, chi voglio essere davanti agli altri, chi sono davanti a Dio. Queste domande mi portano al mio cuore» (DN, 8).
Cosa vuole il Signore da me. E il Signore ha una speranza per ognuno e in ogni stagione della vita. Maria disse all’Angelo: «Avvenga per me secondo la tua parola».
Contemplando Maria, concepita senza peccato per grazia, non per merito, possiamo partecipare con lei al suo stesso mistero. Non poteva essere macchiata dalla colpa originale, ripetono spesso i santi Padri, colei che doveva accogliere il Figlio di Dio nel suo grembo. L’amore del Figlio ha protetto la madre.
Cari amici, non temiamo di prendere con noi Maria e suo figlio Gesù per poter vivere, santi e immacolati, puri di cuore, la vita buona del vangelo.
Maria sarà la stella del nostro cammino. Ave, Vergine Santa, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino. Salute degli infermi, donaci la liberazione da ogni male. Ave, piena di grazia che ci doni la grazia che è Gesù, nostra salvezza e pace. Prega per noi peccatori adesso e nell’ora della morte. Amen.