Avvento. Gli impegni del Vescovo nel segno della carità

 
“Perché è tanto importante insistere sulla necessità che la vita del cristiano diventi operosa nella carità per essere davvero una vita di fede? Mi viene di canticchiare, mentre scrivo: ‘a Natale a Natale si può dare di più, a Natale a Natale si può fare di più, se vuoi a Natale puoi’. Dare di più, fare di più, a Natale, perché? Il Natale è l’inizio della storia cristiana, ne è però anche la forma: ‘il Signore Gesù pur essere di natura divina, non considerò un tesoro geloso l’essere uguale a Dio, ma spogliò sé stesso, assumendo la forma di uomo’ (cfr. Fil 2,6-8). È una forma corporea, dunque. Non si può vivere la carità se non vivendola nei corpi, e attraverso corpi. I pii sentimenti del cuore, i sogni notturni, le devote considerazioni sui morti di fame, sono veramente nulla se non ci si com-muove, cioè ci si muove insieme nell’opera della carità. Nessuno nasca come è nato Gesù, nessuno viva di stenti, ma soprattutto nessuno soffra la solitudine dell’abbandono”. (Dal messaggio di Avvento/Natale 2019, del vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò).
Anche quest’anno, il tempo di Avvento che ci apprestiamo a vivere, vedrà impegnato il nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, nella visita ai sacerdoti malati e anziani della nostra diocesi. Questa “opera di carità” ha già preso il via nei giorni scorsi, anticipando così il periodo della preparazione al Natale, nel quale ogni cristiano impara a riconoscere la “visita” di Dio nell’incontro con i fratelli più bisognosi di cura e di sollecitudine.
Così, già martedì 26 novembre, mons. Staglianò si è recato presso l’Oasi San Francesco di Assisi in Avola, per incontrare don Antonino Caldarella e tutti gli altri assistiti, malati o anziani, ricoverati presso la struttura. La visita del pastore è stata motivo di gioia e di consolazione per quanti l’hanno ricevuta e ha avuto come coronamento la celebrazione dell’Eucaristia, nella quale il Vescovo ha esortato i presenti a vivere nella speranza cristiana la prova della sofferenza e le fatiche dell’età avanzata, ricordando l’impegno di ogni buon cristiano che deve tradursi sempre meglio in una carità fattiva e operosa verso i fratelli più deboli, come gli anziani e i malati.
Un secondo momento di incontro è stato giovedì 28 novembre, a Noto, nella Casa di riposo “Il Quadrifoglio”, dove mons. Staglianò ha fatto visita a don Carlo Guerrieri e agli altri ammalati e anziani là ospitati. Un terzo appuntamento sarà nell’imminenza del Natale, domenica 22 dicembre, quando il Vescovo incontrerà, all’Istituto “Boccone del povero” di Modica, mons. Francesco Guccione, già vicario generale della diocesi, don Giuseppe Scivoletto, don Ernesto Scarso e gli altri degenti della struttura.
L’itineranza “natalizia” del Vescovo prevede ancora un calendario di impegni a livello vicariale, in occasione della presentazione e della consegna a sacerdoti e laici del Messaggio di Avvento e Natale 2019. Un’opera di “Carità intellettuale” che si pone come mediazione tra il pensiero e il vissuto, fra la carità, oggetto di speculazione teologica e l’esercizio di essa nella concretezza dell’esistenza.