In seguito alle polemiche generatesi sui social per quanto ha dichiarato il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, affermando nel corso di una recente manifestazione natalizia ai ragazzi delle scuole che “Babbo Natale non esiste”, lo stesso Presule netino ha voluto rilasciare una dichiarazione per meglio chiarire il suo pensiero, ribadendo ancora che non era sua intenzione suscitare tanto clamore mediatico o deludere i più piccoli; d’altra parte però – ci ha tenuto a precisare – un vescovo deve predicare il valore cristiano del Natale, oggi purtroppo sempre più consumistico, scristianizzato e asservito alle logiche del mercato.
Ecco quanto Monsignor Staglianò ha dichiarato sulla questione:
“Non ho detto ai bambini che Babbo Natale non esiste, ma abbiamo parlato della necessità di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Così ho fatto l’esempio di San Nicola di Myra, un santo che portava doni ai poveri, non regali. Nella tradizione anglosassone è poi diventato Santa Claus, ma non di certo il Babbo Natale creato dalla Coca-Cola.
Ho voluto spiegare che una cultura consumistica come quella dei regali è diversa da una cultura del dono che invece è alla base del vero messaggio del Natale. Gesù bambino nasce per donarsi all’umanità intera.
Lì, nella povertà di quella grotta è nato Gesù. Quindi, il messaggio per i bambini è quello di ascoltare la voce di Gesù che dice: ora vai dai tuoi genitori e spiega che nessuno deve nascere più nelle condizioni in cui è nato Gesù.
La sua nascita è un atto di amore, così i bambini quando riceveranno i regali dovranno pensare ai loro coetanei che non potranno riceverli, non coltivando più l’egoismo di dire è tutto mio.
È venuto fuori un dato reale, cioè che il Natale non appartiene più ai cristiani. Si è svuotato il linguaggio. Anche il presepe stesso è stato strumentalizzato, ridotto a un oggetto di bellezza, ecco quindi che il messaggio cristiano diventa un contenitore vuoto e perde quella verità che significa amore. L’atmosfera natalizia tra luci e shopping ha preso il posto del Natale”.