Celebrazione delle solennità del Triduo Pasquale, un ponte tra fede e innovazione

Quest’anno la diocesi di Noto ha offerto una novità ai fedeli, la diretta streaming delle funzioni pasquali. Il triduo delle celebrazioni è stato trasmesso in diretta sul sito www.diocesinoto.it per agevolare tutti coloro i quali non fossero in grado di essere presenti ai momenti forti di fede presso la Basilica Cattedrale San Nicolò di Noto, a partire dalla messa Crismale del Giovedì Santo alla Messa Pontificale di Pasqua. Le funzioni trasmesse in diretta, celebrate da Mons. Antonio Staglianò, sono state seguite attraverso lo streaming da una media di trenta famiglie ciascuna, denotando una notevole e interessante risposta positiva all’iniziativa.

 
Il triduo si è aperto con la Messa Crismale del Giovedì Santo e con il saluto di Sua Eccellenza al presbiterio, a Mons. Malandrino lì presente, alle famiglie connesse da casa grazie allo streaming e con la riflessione di Sua Eccellenza riguardo al cattolicesimo come anima della chiesa cattolica, la cui essenza è la presenza reale di Gesù in mezzo a noi. “Siamo chiamati ad avere grande attenzione per l’anima, che vale guadagnare il mondo intero se poi si perde l’anima? Dio ha lasciato l’alto dei cieli per venire in mezzo a noi a farsi carne e ciò che è accaduto accade ancora durante il momento del ‘fate questo in memoria di me’. I sacerdoti non devono essere burocrati del sacro perché l’amore con cui amiamo viene direttamente da Dio”. Il rinnovo delle promesse sacerdotali è stato il primo dei due momenti forti della Messa Crismale, seguito dal forte momento di fede della consacrazione degli oli sacri (crisma, catecumeni e infermi), Mons. Staglianò ha suggerito l’immagine degli oli come mezzo grazie al quale Dio può entrare in noi attraverso la nostra pelle e al termine della celebrazione ha consegnato la “V lettera ai Presbiteri “ai vicari episcopali e ai religiosi, insieme a una relazione riguardante la visita pastorale alle parrocchie del vicariato di Modica.
L’invito rinnovato a pregare per le vocazioni è stato accompagnato dall’annuncio del conferimento del lettorato ai seminaristi Gianluca Corvo della parrocchia Ss. Annunziata in Ispica e Giovanni Di Martina della parrocchia del Ss. Crocifisso in Rosolini, dell’accolitato a Fra Volantino dell’ordine dei Piccoli Frati e Suore di Gesù e Maria, Fra Emanuele della Comunità Francescani del Cantico e Alessandro Blandino della Parrocchia S. Pietro in Modica e dell’ammissione agli ordini sacri dei seminaristi Pietro Zisa della parrocchia Madonna del Carmine in Scicli e Andrea Pitrolo della parrocchia del Ss. Salvatore in Scicli, celebrazione che si terrà Sabato 18 Aprile 2015 alle ore 19.00 nella Basilica Cattedrale di Noto.
La Messa in Coena Domini, svoltasi giovedì Santo alle 19, ha contato sulla presenza dei portatori di San Corrado e dei Cilii nelle vesti dei dodici apostoli simbolici per il gesto della lavanda dei piedi. Durante l’omelia, Mons. Staglianò ha evidenziato il valore dell’amore sincero, perchè “senza un cuore riempito dall’amore di Gesù non possiamo stare, un cristianesimo che bacia senza amore è solo una bella passeggiata, ma noi vogliamo essere cristiani immergendoci nel sacramento. Il questa Eucaristia Gesù stesso è immolato e crocifisso per amore”. Ha poi introdotto la lavanda dei piedi come “una manifestazione del compimento del bene comune, un gesto semplice che deve inondare la vita di tutti affinché dilaghi l’amore di Gesù”.
La celebrazione dell’adorazione della Croce si è svolta alle 17 del Venerdì Santo ed è stata celebrata dal Vicario Generale don Angelo Giurdanella. La celebrazione si è svolta in un’atmosfera di silenzio e attesa, culminando nei toccanti momenti della lettura della “Passio” e dell’omelia in cui don Angelo ha ricordato come “solo nella Croce e per mezzo della Croce entra la gioia nel nostro cuore e attraverso noi essa procede nel mondo intero”. La Preghiera Universale, formata da dieci intenzioni introdotte dal diacono e concluse con l’orazione del Vicario, ha preceduto il solenne momento dell’adorazione della Santa Croce che ha coinvolto l’assemblea nell’incontro ai piedi di essa.
La Messa della Veglia Pasquale, svoltasi alle 23 del Sabato Santo con la partecipazione delle comunità di parrocchie di S. Maria alla Rotonda, Madonna del Carmine e San Carlo, si è aperta con la benedizione del fuoco davanti al portone principale della Basilica Cattedrale di Noto, seguita dal canto del Preconio intonato da Mons. Antonio Staglianò e accompagnato dai seminaristi. Dopo la lettura dei sette brani biblici, dei sette salmi e il canto festoso del Gloria, l’omelia di Sua Eccellenza ha toccato il tema della morte della Morte, “la potenza di questo morire per la gloria di Dio, scoprendo nella morte il padre di Gesù. La violenza dei religiosi che in nome di Dio uccidono gli altri, come è stato con Gesù, mentre Dio combatte con il popolo come contro gli egiziani ai tempi di Mosè”. Ricordando l’importanza attribuita da Papa Francesco alla Divina Misericordia: “il mondo ci aspetta nelle periferie esistenziali, i cristiani non sono più delle semplici sentinelle ma diventano esploratori, se c’è fraternità e comunità sarà possibile acquistare da questa amicizia la forza di salvare il nemico che ormai amiamo in Gesù”.
Durante la solenne Messa Pontificale della domenica di Pasqua, animata dal coro della Cattedrale, Mons. Staglianò ha offerto l’immagine dell’amore come luce, come bellezza del Risorto. Cristo luce del mondo ha portato con la sua risurrezione il sole nella nostra Terra ottenebrata per aiutarci a vederci chiaro nell’amore: “occorre morire al narcisismo, all’amore inautentico in cui il mondo diventa un enorme specchio nel quale vediamo solo il riflesso di noi stessi. Sulla croce facciamo i conti con la morte, ma nel duello cantato anche nel Victimae Pascali la morte uccide questa vita che tuttavia ha il potere di dare inizio a una nuova storia e a una nuova avventura”. Il peccato, è visto come tenebra in noi che arriva e oscura, ma l’amore di Dio porta luce per le strade nel mondo. “Noi siamo morti in Cristo e la Sua potenza abita in noi, perché i fiumi della morte non possono travolgere l’amore. Il Risorto non è un’allucinazione, Gesù si presenta con il proprio corpo e i suoi miracoli si avverano se impariamo a vederli lasciando entrare in noi la luce”.
La partecipazione alle celebrazioni del triduo è stata notevole, riempiendo la Basilica Cattedrale di Noto di canti e di sentimenti di fede, mostrando come l’amore per Dio e la condivisione della Sua Passione siano diventati un’occasione in più per manifestare l’amore per il prossimo e spirito di comunione fraterna.