Cresime. il vescovo chiede ai presbiteri di destinare le offerte per la specializzazione medica di Padre Desiré

Pubblichiamo la lettera che il Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, ha indirizzato a tutti i presbiteri della Diocesi, chiedendo che “le offerte libere” date al Vescovo per la celebrazione delle Cresime, siano destinate per sostenere il completamento degli studi di don Desiré in cardiologia, al fine di lavorare nel centro cardiologico “Pino Staglianò” a Butembo Beni. Le offerte possono essere inviate mediante il conto corrente dell’Associazione Pino Staglianò, Banca prossima IT35C0335901600100000012872.
 
Ecco il testo integrale della lettera, consultabile anche IN FONDO ALLA PAGINA, nel DOCUMENTO ALLEGATO.

 
 
Carissimi presbiteri,
 
vi saluto di cuore, nella speranza che stiate tutti bene, insieme alle famiglie delle vostre parrocchie.
Viviamo un tempo difficile, in tutti i sensi. Questa pandemia – che non accenna a diminuire – ha disorientato tutti e anche la vita delle nostre comunità cristiane è stata “costretta” – per l’obbedienza alle misure di contenimento del contagio – alle cose essenziali.
Abbiamo sofferto nella prima ondata addirittura la chiusura delle chiese la domenica, celebrando da soli l’Eucarestia. La ripresa è lenta, ma ci è data l’opportunità di organizzarci, sempre con grande prudenza.
 
Vi scrivo queste poche righe a proposito della possibilità della celebrazione del sacramento della Confermazione. Diversi di voi hanno già programmato con don Gabriele Di Martino alcune date di turni per le cresime. È ovvio che, dovendo procedere, a piccoli gruppi – a seconda della grandezza delle nostre chiese – si dovranno moltiplicare gli appuntamenti.
 
In questo modo, come ho già verificato, possiamo con tranquillità celebrare il sacramento, perché vengono rispettate le regole fondamentali: il distanziamento sociale, la mascherina e l’igienizzazione. La vera questione resta quello dell’assembramento. Se si riesce a evitarlo, niente impedisce che si possa celebrare nei luoghi opportunamente igienizzati e arieggiati.
 
Perciò, sempre nel dialogo e la corresponsabilità delle famiglie e, magari, riflettendoci sopra con il Consiglio pastorale, potremo organizzare i diversi turni di cresima.
Vi scrivo anche per segnalarvi l’iniziativa che ho già annunciato il giorno dell’ammissione dei nostri seminaristi, in Cattedrale.
Quest’anno, desidero che le “offerte libere date al vescovo per la celebrazione delle cresime” siano da voi stessi direttamente orientante con un bonifico al Conto Corrente dell’Associazione Pino Staglianò, – Banca prossima IT35C0335901600100000012872 – per una raccolta fondi, indirizzata a pagare la specializzazione in Uganda di Padre Desirè.
 
Si stanno finalmente compiendo i lavori di ampliamento del Centro Cardiologico Pino Staglianò a Butembo-Beni, la nostra Diocesi gemella, già operativo dal luglio 2014, e il Policlinico Morgagni di Catania è ora in grado di inviare una “Struttura di emodinamica”, che renderà questa “nostra” struttura sanitaria la più rilevante in tutto il Congo.
Vi chiedo pertanto di essere più generosi del solito, in tutta libertà, come è stato da sempre, dal primo giorno del mio ministero episcopale tra voi. Le ristrettezze economiche imposte dalla pandemia non bloccheranno il nostro amore di condivisione con i poveri, del poco che abbiamo.
 
Facciamo ogni giorno esperienza che “sono i poveri ad aiutare i poveri”, secondo l’insegnamento di Gesù con l’obolo della vedova. Del resto, seguiamo l’insegnamento sulla carità fattiva per i poveri di Papa Francesco e con la stella polare di Primo Mazzolari del “far strada ai poveri senza farsi strada”: c’è tanta gente, infatti, che “parla e scrive libri sui poveri”, ma forse non si impegna adeguatamente per essi; per non dire di tanti altri che solo in apparenza servono i poveri, ma, in realtà, si servono dei poveri per la propria immagine pubblica.
 
“Non sappia la tua destra quello che fa la tua sinistra” stabilisce che il dono ai poveri deve sfuggire ogni forma di pubblicità, anche quella dell’orgoglio della propria coscienza nel sentirsi “più a posto degli altri”. Sulla povertà, siamo tutti stabiliti in Occidente in una permanente contraddizione e, perciò, dobbiamo pregare sempre il Signore che ci liberi dall’attaccamento al denaro, radice di ogni male. È una libertà che dovremmo poter verificare anche quando facciamo come presbiteri la carità, per evitare la critica che spessoci viene rivolta, cioè quella di fare la carità con i soldi degli altri e non con i propri.
 
Ma di questo vi parlerò nel prossimo messaggio di Natale che sto predisponendo col titolo “Povero Natale!”.
 
Nel frattempo, vi ringrazio per la dedizione che mostrate nella cura pastorale del popolo di Dio che abita le vostre parrocchie, e invoco su ciascuno di voi la mia paterna benedizione.
Pregate per me come io prego per voi,
 
 
+Antonio, Vescovo di Noto