DELEGAZIONE DIOCESANA A BUTEMBO-BENI. DIARIO DI VIAGGIO/6

Oggi la nostra delegazione si è divisa in vari gruppi, per poter fare delle visite indispensabili per il gemellaggio.
Un gruppo formato da Cettina, Marta e Angelo è andato nella parrocchia di Luotu per l’impegno di adozione di classi e aiuto alla scolarizzazione degli alunni della scuola parrocchiale.
Un altro gruppo formato da Giacoma, Giorgio I., Giorgio G. e Carlo è andato a Musienene per visitare l’orfanotrofio.
Carmela è ritornata alla cliniche universitarie per tenere una lezione di ventilazione assistita e fare delle ecografie sui bambini.
Io e Fabio ci siamo recati nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria nel quartiere di Kitatumba a Butembo, dove era in programma la celebrazione della cresima.
Niente di eccezionale, senonché i ragazzi da cresimare erano ben 1443.
Il vescovo monsignor Sikuli Melchisedech già da ieri non si sentiva bene e ha delegato a presiedere il superiore della comunità dei Padri Assunzionisti ai quali è affidata la parrocchia.
In occasione della nostra visita, la parrocchia ha anche celebrato il giubileo di diamante, 75 anni dalla fondazione.
La celebrazione della cresima è diventata così l’apoteosi di una intera comunità. Mi è stato dato di tenere l’omelia in francese dove naturalmente ho invitato i cresimandi a divenire testimoni di Gesù nell’essere testimoni di pace e di giustizia, in un contesto contrassegnato purtroppo da massacri e violenze. Una nota riguardo alla celebrazione. La chiesa di Kitatumba è la più grande della diocesi, ma già era gremita al massimo con la sola presenza dei cresimati e dei catechisti. Non erano presenti né le famiglie, né i padrini né altri invitati. Ma era del tutto normale, perché l’identità dell’assemblea era data dal gran numero e dalla stessa camicia bianca che indossava ogni cresimando. Ed era così l’identità di quell’esercito formato appunto dai “soldati” di Cristo, come venivano chiamati in passato i cresimati, mentre oggi si preferisce dire “testimoni” di Cristo.

E come in un esercito formato dai soldati non possono avere parte i loro familiari e amici, allo stesso modo nella celebrazione del sacramento  della cresima che genera i soldati e l’esercito di Cristo. Un esercito che chiaramente dichiara guerra alla guerra per far trionfare la pace. In occasione del giubileo di diamante della parrocchia e della nostra visita ci è stato poi offerto dopo la messa un pranzo solenne, nel quale non poteva mancare il capretto arrosto di biblica memoria, offerto a quegli ospiti che sono considerati il segno della visita di Dio stesso.

Don Salvatore Cerruto