Anche oggi ci siamo ripartiti in vari gruppi. Carlo, Andrea, Giorgio G. e Giorgio I. accompagnati da don Robert Masinda, sono partiti per la parrocchia di Sainte Anuarite nel villaggio di Bingo.
Carmela è andata di nuovo alle cliniche universitarie con don Francois. Angelo, Marta e Cettina sono ritornati a Butembo dal villaggio di Luotu.
I primi due hanno proseguito per Bingo a raggiungere gli altri, mentre Cettina Giacoma e Fabio mi hanno seguito nella Cattedrale dedicata a Maria Madre della Chiesa, per la concelebrazione della Santa Messa per la pace, presieduta dal vescovo monsignor Sikuli Melchisedech.
La Messa per la pace era già in programma, ma stamattina c’era una predisposizione particolare dei partecipanti, perché nella notte si era verificata l’ennesima strage. Infatti, ieri notte un gruppo armato ha assalito un ospedaletto nel villaggio di Lume, dandolo alle fiamme e facendo registrare tra i malati ricoverati 9 morti carbonizzati e 11 ustionati gravi.
Nella celebrazione eucaristica, come le altre volte, mi ha colpito la preghiera per chiedere misericordia e conversione dei carnefici, vittime esse stesse delle loro atrocità. Durante l’omelia ho esortato a tenere viva la speranza. Come nelle altre celebrazioni, la corale ha preparato dei canti in italiano in nostro onore. Fa un certo effetto ascoltarli da giovani africani che non conoscono affatto l’italiano. Alla fine della Messa, abbiamo poi avuto un incontro con il consiglio pastorale e i rappresentanti dei gruppi operanti in parrocchia.
Parlando del gemellaggio si è detto che la Chiesa di Butembo Beni ha ricevuto molti aiuti materiali dalla Chiesa di Noto, ma può donare molti aiuti spirituali, quasi a far rivivere il rapporto che San Paolo coglieva tra la Chiesa di Gerusalemme e la Chiesa di Corinto, quando organizzava in quest’ultima una colletta a favore della prima: “Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza” (2 Cor 8,14).
Tra i beni spirituali che la Chiesa di Butembo Beni può donare c’è il senso della famiglia e della vita; la partecipazione attiva dei cristiani ai bisogni della Chiesa (a Butembo Beni per esempio tutte le chiese e le loro strutture sono costruite dai fedeli che danno non solo il superfluo ma anche quanto è necessario per vivere); il servizio dei catechisti che sono impegnati a tempo pieno e sostenuti economicamente da tutta la comunità.
La giornata si è conclusa purtroppo con un’altra brutta notizia: nella notte precedente infatti era stato profanato il Santuario di nostra Signora del Carmelo. Nel piazzale per le celebrazioni all’esterno, erano stati date alle fiamme l’altare e le stazioni della via crucis, ed era stata danneggiata la statua della Madonna. Si è trattato chiaramente di un attentato intimidatorio posto volutamente all’inizio della novena della Madonna del Carmine partecipata da tantissime persone.
Don Salvatore Cerruto