“Il Dio di Gesù non uccide”. Il vescovo visita la famiglia della piccola Maria Fatima

 Lo scorso 5 maggio, in seguito alla tragedia che ha colpito la famiglia Cultrali-Floridia il mese scorso – la perdita della figlioletta di soli 13 mesi – il Vescovo, dopo aver celebrato il funerale, è andato a visitare i genitori a casa loro. Un momento toccante ripercorrere la vicenda che ha visto volgere a così triste epilogo la vita della piccola Maria Fatima e della sua famiglia.
Il Vescovo dal canto suo ha insistito a sottolineare quanto già aveva detto nella sua omelia alla messa esequiale della piccola: “Dio non vuole la nostra morte!”. Inserito in un contesto di predicazione più ampio, il presule è più volte tornato negli ultimi mesi a predicare sulla morte. “Dio non vuole la nostra morte – ha ribadito – siamo creati per vivere nel mondo”.
Al termine del funerale, tenutosi in cattedrale un mese fa, era stata letta dalla cuginetta della piccola Maria Fatima una lettera di saluto, la quale recitava in un punto: “Gesù ti ha portato in cielo con lui e i nostri cuori debbono accettare questa sua scelta”. “Nulla di più sbagliato! – ha ripetuto il Vescovo – Questo dio qui descritto non è il Dio cristiano!”.
L’esperienza della morte di un nostro caro ci mette sempre davanti a una doppia possibilità: perpetuare il dolore in maniera statica o, sebbene convivendo con il dolore del vuoto, continuare a far vivere i nostri cari attraverso opere di bene al servizio di altri. È l’esempio di quanto l’Associazione “Pino Staglianò” ha fatto – e sta continuando a fare – in Congo: un’occasione per trasfigurare il dolore della scomparsa in un’opera di bene e di edificazione per la comunità.