Il matrimonio via di santificazione che aiuta a vivere la sessualità come via di crescita nella coppia. Cosa si può scrivere in sintesi su un tema così ampio? Per trovare una risposta ad una domanda che resta aperta, ci mettiamo alla scuola dell’unico Maestro, il Signore Gesù. Ritorniamo così alle origini, al momento della creazione. Il matrimonio è via di santificazione, anzitutto perché è stato voluto e istituito direttamente da Dio, è una Sua opera diretta ed Egli se ne compiace in modo particolare: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Gen 1, 31). Il matrimonio è via di santificazione anche per i compiti che Dio lascia agli sposi: lasciare le proprie famiglie di origine, diventare una sola carne, essere fecondi. Vie di santificazione e, allo stesso tempo, “pietre d’inciampo”. Per esperienza personale, sappiamo che quando non ci separiamo dalle nostre famiglie di origine, continuiamo a vivere come individui singoli e non siamo disponibili alla fecondità, prima o tardi “inciampiamo”, con il rischio di restare a terra e non rialzarci più. Quando invece si vive un sano distacco dalla propria famiglia di origine, si pensa e si vive come “noi” e non come “io” e ci si apre alla vita, gli sposi si elevano, diventano un po’ come il famoso albero di senape: da seme piccolissimo, diventa così grande da accogliere gli uccelli del cielo che si annidano fra i suoi rami (cfr. Mt 13, 32). In tutto ciò c’è la sessualità, un dono preziosissimo che Dio consegna all’uomo e alla donna. Grazie alla formazione ricevuta, sappiamo che noi esseri umani siamo animali spirituali, uniche creature dove i cieli e la terra s’incontrano. Nell’atto sessuale questo si esprime appieno: unendoci si può arrivare a provare il massimo piacere e, allo stesso tempo, si può partecipare all’opera creatrice di Dio, generando un altro essere vivente. Separare questi due aspetti, l’unione e la possibilità di generare, significa alterare un ordine naturale prestabilito da Dio stesso: un po’ come se proviamo a dividere in due un diamante, una collana di perle, un dono prezioso, che va custodito e protetto.
Luca e Teresa Riccio
Luca e Teresa Riccio sono sposi da quasi 9 anni, vivono a Rosolini e hanno due figli: Marta (7 anni), Elia (2 anni e mezzo). Si sono incontrati a Roma all’interno del cammino francescano. Attualmente fanno parte della Comunità delle Beatitudini a Noto, quali membri laici impegnati temporaneamente.