L’avvio di un cammino sinodale nell’ orizzonte dell’essenzialità

Pubblichiamo la Lettera Circolare del vicario generale della diocesi di Noto, mons. Angelo Giurdanella, relativa all'avvio del percorso sinodale, a livello diocesano e nazionale, voluto da Papa Francesco

Al via il percorso sinodale diocesano e nazionale che avrà come orizzonte il Giubileo del 2025. Per attuare il cammino sinodale voluto da Papa Francesco, la CEI ha pubblicato, unitamente all’Ufficio Catechistico Nazionale, la “Carta di intenti” che rappresenta una sorta di mappa del percorso cominciato con l’Assemblea dei Vescovi lo scorso maggio che si snoderà per cinque anni.
Esso avrà come protagoniste le diocesi, le parrocchie e le multiformi espressioni del mondo ecclesiale. In Diocesi il nostro Vescovo, già dopo il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze 9-13 novembre 2015), ha avviato un cammino sinodale per leggere in sinossi l’Evangelii Gaudium e il nostro Secondo Sinodo diocesano per rendere le nostre parrocchie sempre più missionarie. Questo cammino è stato interrotto a marzo del 2020 a motivo della pandemia. La proposta del cammino sinodale ci darà l’opportunità di riprendere con rinnovato impegno, il cammino della nostra Chiesa locale e di declinarlo nella realtà viva e concreta della nostra Diocesi. Il questionario che riceveremo dalla CEI ha bisogno di essere calato nella storia e nella tradizione della nostra Chiesa tenendo conto delle indicazioni del nostro Secondo Sinodo diocesano.
L’anno pastorale 2021-2022 è la prima tappa italiana che sarà “dal basso verso l’alto” e avrà come snodo il “coinvolgimento del popolo, delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni ecclesiali”.
L’anno pastorale 2022-2023 costituisce la seconda tappa che andrà “dalla periferia al centro”: momento unitario di raccolta, dialogo, confronto dei credenti. Prima di suggerire e di decidere, è bene mettersi in ascolto. Non un ascolto frettoloso e superficiale ma profondo, che faccia emergere le grandi domande di senso e il bisogno di rigenerare le relazioni. Tutto questo credo che abbia a che fare con il “sensus fidei”, che il Papa desidera venga intercettato nel percorso sinodale. Il Papa stesso ha ricordato che fare sinodo non è “fare parlamento”, ma è dare la parola ai germi di fede, di amore e di speranza che abitano il cuore anche di tanti “lontani”; è dare forma alle esperienze che trasmettono coraggio; è sentire che cosa hanno da dire i ragazzi, gli adolescenti, i giovani e le famiglie. Sarebbe bello che una volta tanto non fossero gli adulti a parlare “dei giovani” o “ai giovani”, ma che fossero i giovani a parlare di loro stessi agli adulti. La famiglia deve diventare, per vocazione, il primo luogo dell’esperienza sinodale così da aiutarci ad uscire dall’ individualismo e
convertirci ad un “noi ecclesiale”.
La terza tappa, prevista per il 2024, ruoterà attorno alle sintesi delle diverse istanze provenienti dalle diocesi.
Si preferisce utilizzare sempre l’espressione “cammino sinodale” in un percorso il cui filo conduttore è l’annuncio del Vangelo in un tempo di rinascita. La crisi diventa occasione per stimolare e accompagnare la rigenerazione, rafforzando quanto di buono si è fatto, riaccendendo la passione pastorale e prendendo sul serio l’invito a rinnovare l’agire ecclesiale, un ripensamento che non ha bisogno di cercare affannosamente soluzioni immediate, ma di mettere a fuoco i punti nodali e cruciali per il prossimo futuro. Percorsi più che soluzioni, nuovi cammini per una ministerialità ecclesiale con la consapevolezza che nella vigna del Signore non è lecito a nessuno rimanere in ozio.

La “Carta di intenti” ne indica alcuni:

  • abbondante semina della Parola: la lectio in tutte le parrocchie;
  • il rinnovamento della catechesi, non più sullo stile scolastico, ma sul modello della famiglia Chiesa domestica: circolare ed esperienziale;
  • nuovi linguaggi per una “nuova evangelizzazione”;
  • la celebrazione dei sacramenti nella comunità, con una attenzione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana e formazione alla ministerialità ecclesiale;
  • la consegna della fede alle nuove generazioni;
  • l’urgenza che la famiglia ritorni ad essere soggetto di evangelizzazione in forza del sacramento del matrimonio;
  • una nuova primavera di solidarietà e carità, nello stile della visita;
  • un più energico impegno civile per la casa comune;
  • un servizio politico che mostri non “progetti altri” ma l’ “oltre di ogni progetto “all’altezza della ripresa auspicata.

L’agenda sarà scandita attorno ad alcune parole-chiave: Vangelo, fraternità, Chiesa-mondo. Non perdiamo il buono che è nato in questo tempo di crisi: abbiamo sete di relazioni dirette.
Ascolto, incontro ed essenzialità, sono il motore per uscire migliorati dalla crisi. La pandemia ci ha poi insegnato che nella comunità ci sono cose essenziali e altre secondarie. Si potrebbero snellire le riunioni organizzative per dare più spazio alla formazione. I Consigli pastorali siano luoghi di ascolto, confronto e servizio, per una ministerialità immersa nella vita quotidiana. La Chiesa “esce” quando ascolta le domande prima di dare le risposte, quando si lascia provocare dalle domande per cercare, insieme a chi domanda, le risposte del Vangelo di Gesù. La Chiesa è in uscita se lascia entrare lo Spirito Santo con il vento di Colui che rende nuove tutte le cose. Ci sono alcuni segnali che denotano una eccessiva fretta di riprendere tutto come prima. E se già prima tante cose non funzionavano, volerle riproporle tali e quali significa votarsi alla desertificazione pastorale. Non
dimentichiamo che la testimonianza della carità è una delle forme privilegiate dell’annuncio del Vangelo, come già era stato detto negli Orientamenti pastorali degli anni ’90. Non si riparte da zero, le nostre Comunità hanno espresso e vissuto, anche e ancora di più durante la pandemia, una rete di solidarietà e di vicinanza attiva ed educativa. I cammino in Diocesi avrà il suo inizio ufficiale con l’ Assemblea sinodale che celebreremo domenica 17 ottobre p.v. in Cattedrale (cfr. Circolare del 1 giugno 2021). Prima di tale data è fondamentale dotarci di strumenti che agevolino il confronto e l’ascolto.
Nelle prossime settimane saranno convocati il Consiglio episcopale unitamente ai Vicari foranei, lunedi 13 settembre p.v. ore 11.00-12.30 in Seminario; successivamente, il Consiglio Pastorale diocesano, giovedì 16 settembre p.v. ore 18.30-20.00 a Ispica, Convento Frati Minori. Il Consiglio Presbiterale, si riunirà lunedì 20 ore 11.00-12.30 in Seminario. Pertanto chiedo ai Vicari foranei di fornirmi il nominativo e l’indirizzo email del rappresentante laico del coordinamento vicariale.
Il cammino sinodale non è una ulteriore attività da aggiungere alle altre ma l’assunzione di uno stile e di un metodo.
Vi ringrazio per la vostra preziosa attenzione e per la generosa collaborazione che vorrete prestare a queste indicazioni e per i suggerimenti che arricchiranno il confronto.
Carissimi, vi saluto con grande affetto e vi auguro un buon inizio di anno pastorale.

Mons. Angelo Giurdanella
Vicario Generale