È già disponibile on line e prossimamente in cartaceo, il messaggio del nostro Vescovo, mons. Antonio Staglianò, in occasione dell’Avvento/Natale 2019, dal titolo “Un Natale ‘altro’. L’epifania del Dio agape nell’umanità di Gesù, porta il senso vero del tempo. Il servizio della Pop-Theology al Vangelo”.
La riflessione natalizia di mons. Staglianò si concentra sulla possibilità di riscoprire la verità del Natale, perché non sia, anche quest’anno, un altro Natale, ma un Natale “altro”, vissuto cioè in maniera nuova e consapevole, senza le distorsioni del “cattolicesimo convenzionale” che hanno estetizzato il senso di questa festa, riducendola a una fiera dei buoni sentimenti (pensiamo alla canzoncina – peraltro citata dal Vescovo – “È Natale e a Natale si può fare di più”) e a una “sacra rappresentazione” che commuove, ma non cambia il cuore.
Il Vescovo insiste perché si conosca la “Buona Notizia” del Natale, la sua carica “rivoluzionaria”: il mistero di un Dio fatto uomo, la rivelazione del volto di un Padre che è amore, sempre e solo amore, nell’opera di Gesù di Nazareth. Alla luce di questa verità, l’uomo è innalzato nella sua dignità di creatura e la sua umanità assume i contorni della bellezza del volto di Cristo, che “proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione” (Gaudium et Spes, 22).
Alla luce dell’umanità bella e buona di Gesù, l’uomo può così vivere “all’altezza” della chiamata divina, scoprendo ciò che è e ciò che è chiamato a diventare, conformandosi a Gesù in una vita vissuta nel dono, nell’amore, nel perdono, nella misericordia.
Così il cristiano riempirà di senso e di qualità il tempo che vive: “Gli umani si riconoscano come capaci di un tempo nuovo, pieno di amicizia, fraternità, pacificazione, tempo affettivo, perché riempito dell’amore di Dio. Il cristianesimo nasce dall’evento dell’Incarnazione del Figlio di Dio e si annuncia come la fine del vecchio tempo: «Il tempo è compiuto, convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). Convertirsi è una esperienza natalizia, perché si tratta di rinascere nel ‘mondo alternativo’ immaginato da Dio sin dalla creazione del mondo. È il tempo in pienezza, tempo della festa e della gioia, tempo di lode, tempo liberato dal piatto scorrere dei cicli naturali o dall’alienazione della violenza e del sopruso dello sfruttamento e dell’odio, della vendetta” (Messaggio di Avvento/Natale 2019, n. 9).
“Un bambino nasce per noi – scrive il vescovo per il quindicinale “La Vita Diocesana” – Gesù di Nazareth, il Salvatore che porta gioia, perché ‘trasporta’ il tempo di Dio ‘innestandolo’ nel tempo dell’uomo, come tempo della cura per l’altro, tempo dell’amore per tutti, tempo degli affetti e del dono. È un tempo in cui ogni istante è del tutto nuovo e creativo e, insieme, capace di conservarsi nella memoria. È tempo della liberazione perché genera l’empatia per il vulnerabile, l’indifeso e perciò interrompe il tempo della cronologia, solitamente proiettato ai propri interessi”.
Mons. Staglianò riflette poi sul valore della Pop-Theology a servizio dell’annuncio del Vangelo: “Una teologia più popolare (cioè più adeguata al linguaggio del popolo e adatta al suo sentire, emozionarsi e comprendere) deve farsi carico della responsabilità di aiutare il popolo di Dio a ‘contemplare’ il Natale in tutta la sua verità. Definiamo così la Pop-Theology, sintagma che non piace ad alcuni teologi, i quali si sentono come impoveriti nel loro statuto di ‘scienziati della fede’: è teologia dell’immaginazione credente per dare alla ragione umana nuova vitalità e slancio nel pensare la fede in feconda circolarità con l’immaginazione. Questa teologia allora valorizzerà tutti i registri comunicativi dell’immaginazione umana, cioè il linguaggio multiforme dell’arte, della musica, della canzone, della poesia, della narrativa” (Messaggio di Avvento/Natale 2019, n. 14).
L’auspicio del Vescovo Antonio è che ogni buon cristiano possa vivere un Natale “altro”, per “ritrovare il tempo della ‘festa natalizia’ e, dunque, della pienezza del tempo redento da Dio con la sua visita: in gesti di carità e di amore che diventano cura del povero, affezione per chi soffre, prossimità agli scartati, speranza per i morenti” (Messaggio di Avvento/Natale 2019, n. 18).
(in allegato il Messaggio del Vescovo)