Modica. Il Vescovo celebra i funerali di Antonio Aurnia e condanna l?economia che uccide

Si sono celebrati ieri, mercoledì 18 dicembre, le Esequie del noto imprenditore modicano Antonio Aurnia, 57 anni – pioniere del Polo commerciale di Modica e indimenticato presidente del Modica Calcio – che lunedì 16 dicembre si è tolto la vita, lanciandosi dal ponte Costanzo sulla Modica-Ragusa.
È stato il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò a presiedere i funerali nel Duomo di San Pietro, per la profonda amicizia e stima che lo legavano ad Aurnia. Proprio la sera prima del tragico gesto, il vescovo si era a lungo intrattenuto con l’amico imprenditore, cercando di trovare insieme soluzioni per uscire dalla situazione di difficoltà economica e per superare questo momento di crisi.
Mons. Staglianò nella sua omelia ha avuto parole molto forti, denunciando come “il grido di Antonio si eleva in questa società che non vuole riconoscere la fragilità degli esseri umani. ‘Ascoltate il mio grido – ci dice Antonio – così non può andare'”.
Il Vescovo ha anche parlato, citando Papa Francesco, di “un’economia che uccide” e di “una rete di corruzione che impedisce di guardare al cuore degli esseri umani e di provarne compassione”.
“La società dell’ipermercato deve ascoltare il grido di Antonio. Modica deve cambiare perché ci siano più solidarietà, più pace, più comprensione. Basta al cattolicesimo convenzionale! Bisogna operare con misericordia e amore”.
Parole dure come macigni urlate nel silenzio di una folla attonita e sgomenta. La sua morte sia un monito per raccogliere la sfida di una società non dominata da logiche umane prima che economiche.