Noto. Da undici anni mons. Staglianò a servizio della Chiesa di Noto

 Ricorre oggi l’undicesimo anniversario dell’ingresso in diocesi del nostro vescovo Antonio.
La comunità diocesana – pur in questo tempo di pandemia che ci costringe a “mantenere le distanze” – si stringe idealmente al suo pastore e con lui ringrazia il Signore per questi anni di ministero pastorale nel quale ci ha guidato alla scoperta del vero volto del Dio di Gesù Cristo, amore, perdono e misericordia. Il suo insegnamento in questi anni si è inoltre incentrato sull’umanità bella e buona che Cristo ha assunto per rivelare il “bonum” dell’umano dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza del Creatore. Attraverso la Pop Theology ci sta proponendo una predicazione del Vangelo che arriva all’intelligenza di tutti, mediante il linguaggio comunicativo della musica, della letteratura, della poesia e di ogni altra forma espressiva capace di dire la bellezza di Dio.
In questo tempo difficile che stiamo vivendo a causa del Coronavirus, oggi mons. Staglianò, nel giorno in cui ricorda il suo anniversario di inizio ministero a Noto, ha rivolto un messaggio di riconoscenza per quanti, in questi giorni di emergenza sanitaria, si stanno prodigando per il bene di tutti. Ecco di seguito il suo messaggio:
 
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo?»
Mai come quest’anno sentiamo viva e vicina questa espressione del Vangelo di Luca, che proclamiamo il giorno di Pasqua.  È veramente vivo e opera attraverso i tanti angeli che operano al capezzale dei colpiti dal coronavirus: non solo i medici e gli infermieri in servizio, ma anche quelli che sono rientrati, volontariamente, in servizio, consapevoli dei rischi che corrono per la loro vita. E molti di questi l’hanno perduta per davvero!
Se San Paolo poteva dire – “a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto” -, forse oggi avrebbe continuato dicendo: “forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona colpita dal virus”.
Se non sono questi i miracoli operati, oggi, dal Cristo Risorto, quali sono i miracoli?
E non ci basta questo per credere e sperare?
In questo senso, infatti, ho scritto e cantato la gratitudine del cuore per chi sta in trincea:
«Son d’accordo con voi /l’emergenza è straziante/ questo è tempo di santi e di eroi/ Se li vedi lottare, patire/ morire/ C’è speranza di vita per me per te per Noi».
Dio vi benedica per il dono della vostra vita,
Antonio, vescovo di Noto