Noto. I giovani della Diocesi con il Vescovo Salvatore per iniziare insieme l’Avvento

Alle porte dell’avvento i giovani della diocesi di Noto si sono ritrovati insieme al proprio Vescovo Salvatore per una veglia di preghiera e di condivisione fraterna. Quello che si è celebrato venerdì 1 dicembre è stato un cammino all’insegna della speranza, un cammino partito da Piazza Pantheon verso la Basilica Cattedrale fra canti e momenti di riflessione.
“Siate lieti nella speranza” questo il tema scelto dall’Equipe della Pastorale Giovanile di Noto, una frase tratta dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani, un’esortazione che ancora oggi risuona attuale per le diverse vicissitudini che ognuno giorno dopo giorno vive.

Un momento forte e indimenticabile per molti dei partecipanti, un’occasione per ritrovarsi e stare insieme. La veglia è stato il primo momento forte pensato dalla pastorale giovanile di Noto dopo l’esperienza della Giornata Mondiale della Gioventù celebrata lo scorso agosto a Lisbona.

L’occasione della Veglia è stata anche l’occasione di celebrare come diocesi la trentottesima giornata mondale della gioventù a livello diocesano e far vivere agli altri l’intesa emozione della GMG. Lungo tutta la serata più volte sono risuonate le parole: “Siate lieti nella speranza” e “Non abbiate paura”, frasi forti che sono risuonante nel cuore e nella mente di ciascun partecipante.

Centinaia gli adolescenti e i giovani provenienti dagli 8 vicariati della diocesi, presente anche una bella delegazione del Movimento Giovanile Salesiano di Sicilia.

“In quest’anno pastorale – spiega Nicoletta Di Maria – il nostro vescovo Salvatore, ci ha voluto consegnare un’icona biblica, che è quella dei discepoli di Emmaus, con particolare attenzione al viaggio, al cammino, alla strada che percorrono i due discepoli insieme a Gesù da Gerusalemme ad Emmaus e che noi abbiamo sintetizzato con lo slogan: “Amerai il finale i nostri occhi ti vedono”, questa icona ci accompagnerà lungo tutto il nostro anno pastorale”.

Un cammino verso la Basilica Cattedrale, scandito in tre tappe con tre personaggi biblici, tre testimonianze di giovani, che hanno preso parte alla GMG di Lisbona, e tre intesi momenti di riflessione.

“A poche ore dall’inizio dell’Avvento,- sottolinea il Vescovo Salvatore Rumeo – carissimi ragazzi e carissimi giovani, ci siamo ritrovati sulle strade della nostra Noto per cantare la nostra fede. Ora siamo qui nella nostra Chiesa Cattedrale. Con voi ringrazio il Signore, perché ancora una volta lo stupore di Dio si fa presente sui vostri volti. Ringrazio personalmente: Giuseppe, Angela ed Emma per la loro testimonianza. Perché la GMG di Lisbona, così come tutti i raduni dei giovani che hanno accolto Cristo e sono alla ricerca del volto di Cristo, questi raduni dicono che la fede è giovinezza dello spirito e che nella fede si manifesta la misericordia di Dio. L’avvento è un tempo di attesa e questa veglia diventa preparazione ad un evento di grazia, che segna la storia della nostra Chiesa e della Famiglia Salesiana di Sicilia”.

Il momento conclusivo di questa veglia è stato celebrato all’interno della Basilica Cattedrale con l’Adorazione Eucaristica, la parola paterna del Vescovo Salvatore e la testimonianza vocazionale di don Antonio Lauretta, giovane salesiano originario di Modica, che sarà ordinato presbitero questo sabato 2 dicembre.

“Dio continua a chiamare i suoi figli al sacerdozio. Il Signore chiama tocca a noi aprire il cuore. Ascoltare e non avere paura, perché sul nostro volto brilla il volto di Dio. Antonio sarà sacerdote di Cristo a servizio degli altri. Questo è il mistero della nostra fede, anche se come Elia siamo tentanti di dire basta, perché stravolti dalle sofferenze, dalle ferite e dal buio. Il buio attanaglia la nostra esistenza però noi sappiamo che in una notte nera, su una pietra nera, Dio si accorge di una piccola formica nera. Perché Dio attraverso la morte del Figlio è entrato nelle nostre tenebre, nelle nostre ferite. Gesù dice tu sei Pietro, tu mi appartieni. Gesù questa sera lo dice a ciascuno di noi” conclude il vescovo nel suo momento di saluto.

La veglia di avvento si è confermata ancora una volta una vera e propria esperienza di trasfigurazione, un’esplosione di luce e di gioia. Una serata in cui si è pregato tanto per il mondo purtroppo oggi dilaniato da guerre, da sofferenze. Si è chiesto il dono della speranza e della pace e di essere profeti e testimoni di una speranza nuova. Significativa ed emozionante la testimonianza di don Antonio Lauretta, il quale andando all’essenziale ha lasciato un messaggio ricco di significato, invitando i ragazzi e giovani presenti a porsi sempre delle domande e facendosi guidare da una guida spirituale.

“Non ricevo soltanto io l’ordinazione – spiega don Antonio Lauretta – ma la riceve tutta la Chiesa di Noto e la Congregazione Salesiana. Condivido con voi qualche piccolo passaggio della mia storia, che Dio ha voluto scrivere con me”, una storia ordinaria come tante, ricca di domande a cui piano piano con l’ausilio di una guida spirituale, delle mediazioni degli altri ha trovato le risposte giuste.

“Con il passare – continua don Antonio – degli anni ho capito che il sacerdozio era la vocazione a cui il Signore mi chiamava, si è chiarificata piano piano, non tutto in una volta, non ci sono state illuminazioni dal cielo. Ci sono state tante mediazioni la prima di tutte quella della Parola di Dio, poi con tante persone che lungo il percorso mi hanno accompagnato, non soltanto le mie varie guide spirituali, ma anche animatori, amici, formatori che piano piano hanno contribuito a farmi capire cosa il Signore voleva da me”.

Il cammino avviato non si ferma qui, sono tanti gli appuntamenti pensati per gli adolescenti e i giovani della diocesi, tra questi il più importante la GDG 2024 che quest’anno sarà celebrata a Pozzallo.

Pierpaolo Galota