PACHINO. DOMANI L’ORDINAZIONE DIACONALE DI MARCO RABITO

La Chiesa di Noto da domani sarà ricca di un nuovo diacono “transeunte” (in cammino verso il sacerdozio). Si tratta di Marco Rabito, della parrocchia S. Cuore in Pachino. Dopo di lui, il 12 settembre 2020, sarà la volta di Daniele Nocca, originario di Pozzallo, della parrocchia San Paolo. Due giovani che hanno riconosciuto la voce del Pastore che li chiama al servizio del popolo di Dio nella Santa Chiesa.
 
Insieme a loro, il prossimo 15 settembre, un altro dono della generosità divina: il diacono Don Andrea Amore, sarà ordinato presbitero, nella Basilica Cattedrale di Noto; nella vigna del Signore c’è tanto lavoro, ma c’è pure la risposta gioiosa di questi giovani che con il loro “eccomi!” sono pronti a donare le migliori energie per l’edificazione del regno di Dio.
 
Conosciamo oggi Marco Rabito, il primo dei tre, la cui Ordinazione si svolgerà giovedì 3 settembre 2020, alle ore 18:00, nella parrocchia S. Cuore di Pachino, di cui è originario.
 
Marco Rabito nasce a Noto il 3 maggio 1991. Sin da piccolo frequenta la parrocchia e dopo il diploma di maturità presso l’Istituto Tecnico Nautico di Pozzallo, prima di intraprendere la formazione vocazionale, svolge un anno di servizio civile presso la Caritas cittadina di Pachino, la comunità madre-bambino “Albero della vita” e la casa dell’Agape “Centro Diurno” per disabili a Pachino.
Inizia l’anno propedeutico nel 2012 e l’anno successivo entra in formazione presso il Seminario Vescovile di Noto. Ha ricevuto il ministero del lettorato l’11 aprile 2016, quello dell’accolitato il 28 giugno 2017 e l’ammissione all’Ordine Sacro il 20 ottobre 2019.
Ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e attualmente studia per la Licenza in Teologia Pastorale presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo. Da due anni è in esperienza pastorale presso la parrocchia Sacro Cuore di Avola.
 
“L’Ordinazione Diaconale è per me motivo di gioia grande – ha dichiarato Marco – ma anche di ringraziamento per i doni di Dio alla mia vita, soprattutto quello della chiamata a servirlo nella Chiesa”.
Marco ci ha poi confidato l’entusiasmo di questi giorni di preparazione all’Ordinazione, sia nei momenti “esteriori”, con gli incontri di persone e la condivisione fraterna, sia nei momenti più “interiori”, fatti di preghiera e di riflessione sul grande dono del diaconato.
 
“Come ti sei preparato in questi anni al ministero nella Chiesa?” gli abbiamo domandato e così ci ha risposto: “Grazie al Seminario, dove è avvenuta la mia formazione, ho vissuto diverse esperienze di carità: a Parigi, con i frati e le suore di Madre Teresa di Calcutta, a Torino al Cottolengo, a Scicli nella comunità Giovanni XXIII. In queste esperienze Gesù si è mostrato nel fratello povero, bisognoso e io ho imparato e sto imparando a conformarmi a Cristo Servo; per questo voglio impegnarmi ad essere un giorno un sacerdote che sa ‘muoversi’ dalla chiesa alla piazza, dalla casa alle strade degli uomini, di ogni razza e colore, vedi i migranti che ci interpellano sul nostro stile cristiano di accoglienza”.
 
Infine Marco chiede di pregare per lui, “perché più che un’investitura il diaconato è una ‘armatura’ – ha sottolineato – per rafforzare il mio spirito, la mia volontà, per assomigliare sempre meglio a Gesù, fratello e servo di ogni uomo”.