“In questi giorni ci uniamo agli ammalati, alle famiglie, che soffrono questa pandemia. E vorrei anche pregare oggi per i pastori che devono accompagnare il popolo di Dio in questa crisi: che il Signore gli dia la forza e anche la capacità di scegliere i migliori mezzi per aiutare. Le misure drastiche non sempre sono buone, per questo preghiamo: perché lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità e il discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio. Che il popolo di Dio si senta accompagnato dai pastori e dal conforto della Parola di Dio, dei sacramenti e della preghiera”.
Stamattina il Papa, nella Messa a Santa Marta, ha pronunciato queste parole come sprone per i pastori a tenere conto dei bisogni dei fedeli in questo tempo difficile, perché non manchi loro il sostegno spirituale in questo momento di prova. Francesco ovviamente, non si riferisce alle misure prese dal governo per contenere i contagi evitando gli assembramenti pubblici, ma si rivolge ai pastori perché non perdano di vista l’impegno che comporta il loro ministero.
Una parola ferma e chiara quella del Pontefice, cui fa eco quanto ieri il nostro vescovo, mons. Antonio Staglianò ha scritto ai presbiteri della diocesi di Noto esortandoli ad animare in questo periodo di pandemia la vita pastorale, affinché vincano la tentazione di chiudersi dentro un bunker che potrebbe farsi comodo.
“La visita alle famiglie – scrive il vescovo – salvaguardando certamente tutte le prescrizioni di prudenza che ci vengono date in questo periodo, potrebbe diventare per i presbiteri un’azione pastorale molto efficace e significativa, nel momento in cui diminuisce l’impegno dentro il tempio”.
È bello sentire in questo difficile momento la prossimità della Chiesa attraverso i suoi pastori. Grazie a Papa Francesco, di cui oggi ricorre il settimo anniversario di Pontificato. La diocesi di Noto in comunione con tutta la Chiesa, innalza al Signore la lode e il ringraziamento per il dono del Santo Padre.