Quaresima 2024. Il messaggio del Vescovo Rumeo alla Chiesa netina

“La Croce, albero fiorito”: è questo il titolo del messaggio di Quaresima che il Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo ha rivolto alla comunità diocesana, all’inizio del tempo liturgico in preparazione alla Pasqua di Risurrezione.

Il Presule netino esordisce invitando il popolo di Dio a “volgere lo sguardo alla Croce di Cristo Gesù, albero di salvezza, «mistero di morte e di gloria»”, poiché questo potente segno di redenzione per i cristiani – leggiamo nel messaggio – da una parte “ci ricorda la Passione di Cristo, la Sua sofferenza e la Sua Morte”, dall’altra “è una Croce gloriosa perché attraverso quella morte, il Signore Gesù, è passato alla vita e a tutti noi ha dato gratuitamente la salvezza”.

Il Vescovo evidenzia ulteriormente il valore salvifico della Croce, “albero della vita”, rivelazione suprema dell’amore di Dio: “La Croce di Gesù svela la misericordia infinita di Dio. Dando la vita per noi, Gesù ci mostra che Dio è Amore (cfr. 1Gv 4, 8b)”.

Non solo la Croce manifesta la misericordia divina, ma – aggiunge Mons. Rumeo – “la vera identità di Cristo: sulla Croce si manifesta pienamente la Sua gloria. Con la Sua morte Egli illumina il senso della vita e della morte di ogni uomo”.

La Croce di Cristo mostra inoltre la solidarietà del Figlio di Dio con la passione dolorosa dell’uomo di ogni tempo: “La sua Croce svetta tra le nostre croci – scrive il Vescovo – per dirci che è sempre presente in mezzo a noi come Amore infinito. È solidale con l’uomo. Soffre per noi. Perché il suo trono è la Croce. E la Croce è la manifestazione infinita del Suo Amore e della Sua Gloria”.

Proprio perché nella Croce si svela l’amore di Dio, essa può definirsi “bella” e in questo senso, scrive ancora Mons. Rumeo: “Il Crocifisso è la bellezza che salva: estetica della misericordia. Il suo volto sfigurato che perdona è per eccellenza la via della santità e allo stesso tempo la via della bellezza. E sul volto sofferente dell’uomo si riverbera la bellezza dello sguardo di un Dio Crocifisso per amore nostro”.

Una bellezza certamente “difficile” quella del Crocifisso: la bellezza di saper fare della propria vita un’offerta d’amore per gli altri, come Cristo; una bellezza che non ha a che fare con l’apparire, ma con l’essere dono per il prossimo, per trasformare questo mondo, in un “giardino di misericordia”, come il Vescovo ci sta esortando a fare in questo tempo di Sinodo, per riscoprirci Chiesa.

 

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don Alessandro Paolino
Direttore UDCS