Scicli. Il vescovo esprime la sua prossimità di pastore

Nel pomeriggio di ieri, 22 febbraio, ricordo della Cattedra di San Pietro, il nostro Vescovo si è recato a Donnalucata, presso la chiesa di S. Giorgio, per celebrare le esequie del sig. Emanuele Mallia, papà di don Giorgio Mallia, Parroco della Parrocchia S. Luca di Modica. Una chiesa gremita di fedeli e amici del compianto ha fatto da corona ai suoi figli e ai suoi nipoti.
Mons. Staglianò nella sua omelia ha parlato della morte e della consapevolezza che l’essere umano ha di essa. “Io mi sono reso conto di cosa fosse la morte – ha detto in tono confidenziale il Pastore netino – non nelle centinaia di funerali che ho celebrato, quanto invece alla scomparsa di mio fratello e di mio padre”. La vera relazione con la morte infatti non l’abbiamo mai alla nostra morte, quanto in quella degli altri, specie delle persone a noi più vicine. Dopo la Celebrazione, partecipata da un notevole numero di sacerdoti, il Vescovo, trovandosi già nel vicariato di Scicli, ha voluto approfittare di fare alcune visite.
La prima, delle due previste, ha riguardato il piccolo Lorenzo Tasca e la sua famiglia; quindi è stata la volta di don Concetto Di Pietro, già Arciprete di Scicli. In entrambe le visite il clima è stato abbastanza informale, e molto amicale. La presenza del Vescovo che si rende presente con le famiglie della diocesi non va vista come una visita “diplomatica” per la quale occorre preparazione e trepidazione. Quella del Vescovo è la visita di un amico che si interessa alla quotidianità della vita e delle vicende dei suoi amici, la visita di un pastore che esprime le sue premure nei confronti di quella parte di gregge affidato alle sue cure. Sicuramente un modo per essere Chiesa non dentro le mura del tempio ma per le strade dell’uomo.