Settembre 2007 – Lettera di Monsignor Giuseppe Malandrino a Monsignor Sikuli Melchisedech

 «Eccellenza Rev.ma e carissima, ho letto con grande gioia e riconoscenza la sua lettera, tanto ricca di calorose espressioni vitali e fraterne, dello scorso 12 luglio 2007. Mi è sorta spontanea, perciò, l’esi­genza di farla pubblicare nel nostro giornale diocesano, perché tutta la Chiesa netina possa coglierne i contenuti di comunione crescenteche la lettera esprime. Tale comunione evangelica e solidale, in realtà, va sempre più sviluppandosi, con la grazia dello Spirito del Risorto, da quando ‑ quasi 20 anni or sono (21 aprile 1988) ‑ fu sigillato il gemellaggio, veramente profetico, tra le nostre due Chiese di Noto e di Butembo‑Beni da par­te dei benemeriti Vescovi nostri predecessori: Mons. Sal­vatore Nicolosi, a nome del quale anche ho la gioia di risponderle, e Mons. Emanuele Kataliko, di venerata memoria.
In felice coincidenza, perciò, con il primo centenario della evangelizzazione della vostra terra, di cui vi ac­cingete a celebrare i momenti conclusivi in questo mese di settembre 2007, noi tutti della Chiesa gemella di Noto de­sideriamo esservi ancora più accanto. Con voi tutti vo­gliamo lodare il Signore infinitamente buono (cfr Sal­mo 136) per l’inestimabile dono della fede concesso con molta abbondanza anche a voi, pur in mezzo a molteplici sofferenze e tribolazioni sociali e politiche, che, però, han­no prodotto frutti rigogliosi di crescita spirituale e di santificazione sia per voi sia, per riflesso, anche per noi (cfr 2Cor 1, 3‑7). 
Questa vicinanza, del resto, tra le nostre due Chiese gemelle ‑ alla luce della ecclesiologia di comunione del Concilio Vaticano Il ‑ è avvertita reciprocamente in modo sem­pre più intenso nei suoi molteplici aspetti:
con i 30, o quasi, gemellaggi tra vostre e no­stre comunità parrocchiali, così carichi di scambievole arricchimento spirituale, culturale e sociale;
con la benefica presenza nella nostra Chiesa netina di ben 4 vostri presbiteri in generoso servizio pa­storale, mentre sta per concretizzarsi anche la presenza nella nostra Ispica di una vostra comunità religiosa femmi­nile;
con i viaggi sempre più frequenti di nostri gruppi di operatori pastorali o sociali (sacerdoti e laici) nella vostra Chiesa. Un gruppo è in partenza per Butembo nei prossimi giorni, per rappresentare la nostra Chie­sa netina nelle fasi conclusive delle suddette cele­brazioni del primo centenario della evangelizzazione. Questi viaggi dei nostri gruppi si sono attuati con effetti incalcolabili di mutua donazione per una fede ancora più viva e una solidarietà concretamente operosa;
con gli sviluppi culturali, sanitari e sociali at­traverso il vostro e nostro impegno nell’Università Cattoli­ca del Graben a Butembo, con la costruzione o l’incremen­to, anche, di vari reparti del connesso ospedale e centro nutrizionale;
con il sostegno economico, anche se ancora ap­pena avviato, da parte di nostri sacerdoti e fedeli nei ri­guardi dei vostri sacerdoti, onde possano avere un ade­guato aiuto nel loro necessario e primario servizio pastora­le al popolo di Dio. 
Ho la gioia di preannunciarvi che tale vicinanza spi­rituale e fraterna è molto sentita ‑ da quello che ho già potuto cogliere ‑ anche dal Vescovo Mons. Mariano Cro­ciata che inizierà il suo servizio pastorale a Noto il prossi­mo 6 ottobre, dopo aver ricevuto l’ordinazione episcopale, lo stesso giorno, nella nostra Chiesa Cattedrale, riaperta al culto lo scorso 18 giugno, dopo 11 anni dal suo rovinoso crollo. 
Anch’io personalmente, d’altra parte ‑ assieme al mio carissimo predecessore Mons. Salvatore Nicolosi ‑ mi sento coinvolto in pieno nel gemellaggio tra le nostre due Chiese sorelle.
Il viaggio pastorale da voi all’inizio dell’anno giubilare 2000 ‑ durante il quale l’Ecc.za Vostra e una folla innume­revole di fedeli mi avete accolto con indicibile gioia ed entu­siasmo ‑ è rimasto indelebile nel mio cuore e nel continuo ulteriore impulso trasmesso a tutta la Diocesi, anche con le ripetute ed efficaci visite di V. Ecc. da noi. A me, invece, non è stato possibile per ragioni di salute.
Questo reciproco legame di fede, di speranza e di carità non può essere spezzato, specialmente dopo aver toccato da vicino. tanto vostro fervore di vita cristiana, pur nelle prove e nei rischi, come scrivevo prima, della vostra difficile si­tuazione sociale ed economica.
La Vergine Maria, Regina della Pace, Scala del Para­diso e Madre e Fiducia del popolo congolese e siculo e di tutti i popoli del mondo, ci ottenga dall’amore onnipo­tente e misericordioso di Dio, nostro Padre, di poter sempre andare avanti insieme nel cammino di fedeltà e di irradiazione del Vangelo di Cristo nel mondo di oggi, che ha urgente bisogno di testimoni vivi ed autentici del Signo­re Risorto e del suo amore concreto e coraggioso. Dev.mo e grato sempre, a nome anche dell’intera comu­nità diocesana».
+ Giuseppe Malandrino, Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto