«Eccellenza Rev.ma e carissima, ho letto con grande gioia e riconoscenza la sua lettera, tanto ricca di calorose espressioni vitali e fraterne, dello scorso 12 luglio 2007. Mi è sorta spontanea, perciò, l’esigenza di farla pubblicare nel nostro giornale diocesano, perché tutta la Chiesa netina possa coglierne i contenuti di comunione crescenteche la lettera esprime. Tale comunione evangelica e solidale, in realtà, va sempre più sviluppandosi, con la grazia dello Spirito del Risorto, da quando ‑ quasi 20 anni or sono (21 aprile 1988) ‑ fu sigillato il gemellaggio, veramente profetico, tra le nostre due Chiese di Noto e di Butembo‑Beni da parte dei benemeriti Vescovi nostri predecessori: Mons. Salvatore Nicolosi, a nome del quale anche ho la gioia di risponderle, e Mons. Emanuele Kataliko, di venerata memoria.
In felice coincidenza, perciò, con il primo centenario della evangelizzazione della vostra terra, di cui vi accingete a celebrare i momenti conclusivi in questo mese di settembre 2007, noi tutti della Chiesa gemella di Noto desideriamo esservi ancora più accanto. Con voi tutti vogliamo lodare il Signore infinitamente buono (cfr Salmo 136) per l’inestimabile dono della fede concesso con molta abbondanza anche a voi, pur in mezzo a molteplici sofferenze e tribolazioni sociali e politiche, che, però, hanno prodotto frutti rigogliosi di crescita spirituale e di santificazione sia per voi sia, per riflesso, anche per noi (cfr 2Cor 1, 3‑7).
Questa vicinanza, del resto, tra le nostre due Chiese gemelle ‑ alla luce della ecclesiologia di comunione del Concilio Vaticano Il ‑ è avvertita reciprocamente in modo sempre più intenso nei suoi molteplici aspetti:
con i 30, o quasi, gemellaggi tra vostre e nostre comunità parrocchiali, così carichi di scambievole arricchimento spirituale, culturale e sociale;
con la benefica presenza nella nostra Chiesa netina di ben 4 vostri presbiteri in generoso servizio pastorale, mentre sta per concretizzarsi anche la presenza nella nostra Ispica di una vostra comunità religiosa femminile;
con i viaggi sempre più frequenti di nostri gruppi di operatori pastorali o sociali (sacerdoti e laici) nella vostra Chiesa. Un gruppo è in partenza per Butembo nei prossimi giorni, per rappresentare la nostra Chiesa netina nelle fasi conclusive delle suddette celebrazioni del primo centenario della evangelizzazione. Questi viaggi dei nostri gruppi si sono attuati con effetti incalcolabili di mutua donazione per una fede ancora più viva e una solidarietà concretamente operosa;
con gli sviluppi culturali, sanitari e sociali attraverso il vostro e nostro impegno nell’Università Cattolica del Graben a Butembo, con la costruzione o l’incremento, anche, di vari reparti del connesso ospedale e centro nutrizionale;
con il sostegno economico, anche se ancora appena avviato, da parte di nostri sacerdoti e fedeli nei riguardi dei vostri sacerdoti, onde possano avere un adeguato aiuto nel loro necessario e primario servizio pastorale al popolo di Dio.
Ho la gioia di preannunciarvi che tale vicinanza spirituale e fraterna è molto sentita ‑ da quello che ho già potuto cogliere ‑ anche dal Vescovo Mons. Mariano Crociata che inizierà il suo servizio pastorale a Noto il prossimo 6 ottobre, dopo aver ricevuto l’ordinazione episcopale, lo stesso giorno, nella nostra Chiesa Cattedrale, riaperta al culto lo scorso 18 giugno, dopo 11 anni dal suo rovinoso crollo.
Anch’io personalmente, d’altra parte ‑ assieme al mio carissimo predecessore Mons. Salvatore Nicolosi ‑ mi sento coinvolto in pieno nel gemellaggio tra le nostre due Chiese sorelle.
Il viaggio pastorale da voi all’inizio dell’anno giubilare 2000 ‑ durante il quale l’Ecc.za Vostra e una folla innumerevole di fedeli mi avete accolto con indicibile gioia ed entusiasmo ‑ è rimasto indelebile nel mio cuore e nel continuo ulteriore impulso trasmesso a tutta la Diocesi, anche con le ripetute ed efficaci visite di V. Ecc. da noi. A me, invece, non è stato possibile per ragioni di salute.
Questo reciproco legame di fede, di speranza e di carità non può essere spezzato, specialmente dopo aver toccato da vicino. tanto vostro fervore di vita cristiana, pur nelle prove e nei rischi, come scrivevo prima, della vostra difficile situazione sociale ed economica.
La Vergine Maria, Regina della Pace, Scala del Paradiso e Madre e Fiducia del popolo congolese e siculo e di tutti i popoli del mondo, ci ottenga dall’amore onnipotente e misericordioso di Dio, nostro Padre, di poter sempre andare avanti insieme nel cammino di fedeltà e di irradiazione del Vangelo di Cristo nel mondo di oggi, che ha urgente bisogno di testimoni vivi ed autentici del Signore Risorto e del suo amore concreto e coraggioso. Dev.mo e grato sempre, a nome anche dell’intera comunità diocesana».
+ Giuseppe Malandrino, Amministratore Apostolico della Diocesi di Noto