LA PASQUA IN UN ABBRACCIO

Domenica di Resurrezione Basilica - Cattedrale San Nicolò
31-03-2024

Carissimi fratelli e sorelle

C’è tanto stupore e meraviglia in noi nel credere alla resurrezione di Cristo, tanto stupore e incredulità negli apostoli Pietro e Giovanni la mattina di Pasqua. Celebriamo il trionfo della pace e della gioia. Non avevano ancora capito cosa diceva Gesù quando parlava della resurrezione.

La liturgia di questa domenica di Pasqua è una liturgia di festa; lo abbiamo cantato: «rallegriamoci, esultiamo …questo è il giorno di Cristo Signore». La gioia, l’esultare davanti a ciò che era inaspettato e che è avvenuto. E nel cuore di questa festa e di questa gioia, la forza dell’annuncio pasquale che abbiamo ascoltato nella prima lettura dalla bocca dell’apostolo Pietro nel giorno di Pentecoste.

La pasqua ci inserisce in un percorso che ci porterà proprio alla Pentecoste. Il giorno di pentecoste lo Spirito Santo riempie di luce e di fuoco la chiesa e gli Apostoli e Maria e dal quel giorno gli apostoli diventano testimoni forti, coraggiosi, gioiosi e generosi di questa gioia e di questa festa.

Come viene compresa la pasqua nella chiesa primitiva l’abbiamo ascoltato anche dalla seconda lettura, come un cambiamento globale, totale della vita, dello sguardo della vita. L’apostolo Paolo: “Cercate le cose di lassù” … la vittoria di Cristo sulla morte ha abbattuto quella barriera che teneva prigioniera l’umanità, la barriera della morte. Non cerchiamo più le cose della terra perché noi siamo di Cristo, apparteniamo a Lui,

La barriera è stata vinta, demolita, distrutta e la vita arriva nell’eternità; e allora tutto cambia, e allora le cose importanti non sono quelle che si toccano, che si usano in questo tempo breve o lungo della nostra vita, ma le cose importanti sono quelle che ci accompagnano nell’eternità. E anche le cose più semplici possono diventare eterne, anche un bicchiere d’acqua, anche un bicchiere d’acqua ci accompagnerà per l’eternità. Ecco l’annuncio di Pietro, ecco la gioia di una vita nuova, di uno sguardo nuovo sul senso delle cose.

Il Vangelo della Pasqua è il Vangelo della corsa, direi che il giorno di Pasqua, è il giorno delle corse: Giovanni più giovane corre più veloce di Pietro e arriva per primo al sepolcro, poi vanno a corsa a dirlo agli altri apostoli, e la sera di Pasqua i discepoli di Emmaus tornano correndo dagli apostoli “…abbiamo visto Gesù!”.

Incontrare Gesù risorto ci spinge a correre, ad andare. È bello immaginare in questo modo quello che Papa Francesco ci chiede continuamente “essere Chiesa in uscita”. Una chiesa che non tiene per se come un tesoro indivisibile con gli altri la gioia di questa resurrezione. Non una chiesa che si chiude in una devozione arida, che non produce frutti, non una chiesa che si chiude in una visione della vita fatta solo di visioni apocalittiche di peccati, di santoni e guaritori che parlano di un cristianesimo che si chiude in se stesso.

Ci parla di una chiesa che va fuori, va fra la gente, senza orgoglio, senza prepotenza, ma con il sorriso, con l’umiltà, col mettersi al servizio degli altri. Che bello pensare ad una chiesa che si mescola come il lievito nella vita, che porta vita, che porta speranza, che porta sorrisi!

Il nostro mondo ha bisogno di persone che portano notizie belle, di persone che amano, di persone che sanno da che parte stare.

Nei fratelli noi lo incontriamo e lo sentiamo come lo sentono le donne la mattina di Pasqua, come lo sentono i discepoli di Emmaus, come lo sentono gli apostoli nel cenacolo.

Noi lo sentiamo vivo, che ci aspetta, che ci abbraccia e questa è la festa più bella. È un amico che sta per sempre accanto a noi. Sia questa la nostra Pasqua! E in attesa di correre anche con le nostre gambe, con tutta la nostra energia, corriamo oggi con il nostro cuore perché arrivi ad abbracciare come in un cerchio di amore tutto il mondo, specialmente chi in questo mondo trascorre questa Pasqua nella sofferenza della guerra. Un grande abbraccio con il cuore colmo di gioia per amore di Gesù.

Pasqua è giorno di rinascita, giorno di sole, primavera dello spirito. Pasqua dice un nuovo inizio perché la morte è stata sconfitta. Dio fa nuove tutte le cose e rinnova la vita di tutti i suoi figli. Anche la nostra.

L’attesa di chi ama con il cuore. Amore vero, puro, generoso. Quello di Maria Maddalena che si reca al sepolcro per rimanere presso la tomba di Gesù, così come accade nella vita di oggi, come quando sostiamo davanti alle tombe dei nostri cari, come una persona che non vuole staccarsi da colui che ama intensamente neppure dopo la morte. La Maddalena fu animata da un forte amore, da una grande attrattiva per il Cristo come dimostra eloquentemente il suo pianto inconsolabile presso il sepolcro del Signore.

Il Signore si trova sulle strade della vita, a custodire il cuore e l’anima di ogni vita. Gesù risorto viene a dirci che la storia non ha bisogno di un martire in più, ma finalmente di risurrezione.

Buona Pasqua a tutti!