MISERICORDIA EIUS IN AETERNUM

IL CAMMINO PASTORALE DELLA CHIESA NETINA NEL TEMPO DELLA SINODALITA’ SETTEMBRE 2023 - GIUGNO 2025
22-09-2023

«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”. Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio» (Is 52, 7-10).

Carissimi fratelli e sorelle, carissimi confratelli nel sacerdozio, religiosi e religiose, carissimi ammalati, cari seminaristi vi giunga il mio affettuoso saluto in questo glorioso tempio, segno visibile della maternità della Chiesa che tutti accoglie e custodisce nel suo amore.

Le parole di Isaia sono un segno di speranza e di consolazione per tutte le nostre comunità che vogliono, nello spirito sinodale, alzare la voce, gridare di gioia, perché il Signore che ha snudato il suo braccio misericordioso, è il Consolatore ed è questo il lieto annunzio che voi messaggeri di pace dovete donare a tutti gratuitamente.

Oggi, come Pastore della Chiesa che vive a Noto, benedico i vostri passi e il vostro cammino, benedico tutti voi che tramite il Battesimo, come «pietre vive», edificate la Chiesa Corpo Mistico di Cristo.

La storia della nostra amata Chiesa, fin dal suo nascere, ha segnato la vita religiosa e sociale del territorio con la guida di santi e illuminati pastori, di fedeli laici impegnati a testimoniare il Vangelo di Cristo e a formare le coscienze di tanti uomini e donne che hanno dato il loro contributo all’edificazione delle comunità cristiane di appartenenza.

Nella nostra Chiesa Cattedrale riposano i santi Vescovi Giuseppe Vizzini, mio conterraneo, Angelo Calabretta e Salvatore Nicolosi. Il primo e il terzo accompagnarono per grazia di Dio nel 1923, 100 anni or sono, e nel 1995, la Chiesa di Noto nel Cammino sinodale.

Questi due eventi, che hanno dettato i ritmi della vita pastorale, sono stati il segno della vitalità e del dinamismo profetico della nostra comunità diocesana «in cammino lungo le nostre strade», in profonda sintonia con il magistero pontificio (I sinodo) e con le intuizioni del Concilio Vaticano II (II sinodo).

Alla luce del V° Convegno Nazionale della Chiesa italiana celebrato a Firenze nel novembre 2015 In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, del Giubileo della Misericordia del 2016, dell’attuale Sinodo, del prossimo 180° anniversario di fondazione della Diocesi, del Giubileo del 2025, come chiesa diocesana siamo chiamati a riscoprire Gesù, volto misericordioso del Padre, fondamento del nostro essere Chiesa e a fare delle nostre comunità «casa e scuola di comunione».

«Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». Questa è la tematica che sta accompagnando il cammino sinodale della Chiesa italiana. La sinodalità si esprime nel mistero dell’incontro, assicurato dalla presenza di Cristo: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

La sinodalità è uno stile evangelico di vita che coinvolge la Chiesa nelle sue articolazioni pastorali di annuncio, di missione, di evangelica apertura e di vera comunione. Celebrare il Sinodo significa contemplare la Chiesa nella sua identità e la sua missione nel mondo ed esige che l’intero Popolo di Dio percorra un cammino in cui ogni membro svolga il proprio ruolo fondamentale nello spirito della comunione.

La finalità del Sinodo è la promozione della comunione e di una partecipazione più piena e una missione più fruttuosa all’interno della Chiesa. E i tavoli sono stati e saranno un segno di speranza per la riscoperta della vocazione di tutti alla ministerialità, alla comunione e alla corresponasbilità.

Dal cuore di Dio sgorga infinitamente il Suo Amore Misericordioso che spinge la Chiesa ad essere presenza e icona vivente del Suo progetto d’amore per l’umanità intera.

La Chiesa, Corpo mistico di Cristo, nasce dalla Misericordia di Dio che orienta e qualifica in senso evangelico l’annuncio, la vita di grazia e la scelta della povertà e il servizio ai poveri. La Chiesa nei secoli si è sempre fatta strumento di annuncio, di preghiera e di liberazione, di inclusione e promozione dei poveri, degli ultimi e degli indifesi.

 La Chiesa di Cristo vuol essere riconosciuta, prima che per ogni altro aspetto, come la casa della misericordia che, nel dialogo tra la debolezza degli uomini e la pazienza di Dio, accoglie, accompagna e aiuta a trovare la buona notizia della grande speranza cristiana.

Perché chi entra in questa casa e si lascia avvolgere dalla Misericordia di Dio, oltre a non sentirsi solo e abbandonato a se stesso, scopre in che cosa consiste il senso di un’esistenza piena, illuminata dalla fede e dall’amore del Dio vivente: il Cristo morto, risorto e sempre presente nella sua Chiesa.

Quindi Chiesa dalla e della Misericordia. Ogni parola, discorso o insegnamento su Dio e il suo mistero proviene da Lui e di Lui si fa annuncio per la santificazione del popolo.

Una comunità in cammino, guidata dalla forza dello Spirito Santo, diventa profezia e testimonianza di misericordia. Chi Lo incontra e rimane con Lui impara e accoglie come dono la grammatica dell’amore: avverte in primo luogo la necessità del perdono e della riconciliazione, della fraternità e dell’amore ed è chiamato ad essere nel mondo un testimone gioioso della Misericordia di Dio: Non solo per manifestare sentimenti di comprensione, compassione e vicinanza con quanti vivono situazioni di sofferenza fisica o morale, ma per entrare profondamente nella loro realtà di persone, con tutta la tenerezza, la magnanimità e la solidarietà di chi si prende carico fino in fondo delle sofferenze e delle difficoltà degli altri, portando la consolazione, la speranza e il coraggio di perseverare nel cammino del Signore e della vita.

È questa la vocazione dei veri testimoni della fede. I santi di ieri e di oggi hanno incarnato e raccontato la kenosi gratuita della Misericordia nelle pieghe più interne della storia dell’umanità…

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